Inter, difesa rocciosa e quasi perfetta: capovolte le statistiche e i drammi dello scorso anno

Il 27 settembre 2014 si era giocata la quinta giornata di campionato, l’Inter aveva ben 8 punti in classifica e 5 erano i gol total incassati dalla Beneamata, di cui ben quattro subiti dal Cagliari di Zeman, che demolì letteralmente i nerazzurri a San Siro con un poker da vero choc emotivo. Si giocava con l’ormai noto 3-5-2 di mazzariana memoria ed i protagonisti della difesa erano Andreolli, Vidic e Juan Jesus.

La coppia titolare era formata dall’ex capitano Ranocchia e dal brasiliano e come alternativa, più di Vidic che non si è mai inserito appieno, veniva usato Andreolli. L’Inter ha chiuso la stagione all’8° posto con la bellezza di 48 reti subite e Mancini si è reso conto che bisognava correre ai ripari e ha ordinato in estate di prendere provvedimenti alla dirigenza.

Detto fatto. La difesa è tutta nuova o almeno la coppia centrale, gli automatismi sono registrati ed i risultati si vedono eccome. Perchè è inutile negarlo, il mercato fa (quasi) sempre la differenza.

Anche se la coppia titolare ha avuto poche occasioni per farsi vedere insieme, causa infortuni, la solidità difensiva è diventato un mantra per i nerazzurri a prescindere dagli interpreti e questo è forse il segnale più forte. Miranda-Murillo è l’azzeccatissima coppia centrale titolare, ma una volta registrati movimenti ed incamerata la giusta sicurezza di reparto, anche gli altri hanno ben figurano.

Medel-Murillo è stata una coppia eccellente, Miranda-Medel stesso discorso ed anche quando è subentrato Ranocchia per passare alla difesa a tre, le cose sono andate bene anche se comunque il numero 23 è sempre stato inserito solo nei finali di partita.

Un solo gol subito in cinque match ed anche i terzini come Santon, Juan Jesus e Telles funzionano alla perfezione nello spartito difensivo oltre che offensivo ovviamente. E se in quelle piccola sbavature si riesce anche a essere fortunati il gioco almeno per ora sembra fatto.

Per arrivare a ciò, fondamentale è stato, oltre a quello del Mancio, il lavoro certosino e martellante di Sylvinho, voluto proprio dal tecnico jesino per curare l’aspetto difensivo e dall’esperienza e dalla sicurezza che infonde Miranda anche nei singoli allenamenti in settimana. Avere un uomo di riferimento nello spogliatoio è sempre importante.

Ieri rientrava da due settimane di stop, ma è entrato alla grande, dettando i tempi giusti a tutto il reparto ed ai compagni di centrocampo, sempre in anticipo e mai cattivo o fuori tempo. Per non parlare dell’importanza di Medel. Ora che a centrocampo Mancini si sente coperto, può non privarsi dell’esperienza, della grinta e della bravura tattica del Pitbull nerazzurro in fase difensiva, come gli capita di fare nel suo Cile ed anche ieri è stato uno dei migliori in campo.

Siamo solo alle prime giornate, ma (magari toccando ferro) chi ben inizia…

 

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