Felipe Melo emblema di questa Inter: grinta e voglia di vincere contro le critiche

E’ stato un tira e molla continuo per tutta l’estate. Da una parte mister Mancini che lo chiedeva a gran voce, dall’altra la società nerazzurra che aveva altre priorità e forse, Massimo Moratti in primis, non era sicura dell’investimento, in mezzo il giocatore che non vedeva l’ora di ritrovare il suo vecchio condottiero.

Ma tutti erano scettici, tranne il tecnico che lo aveva avuto sotto gli occhi in terra turca, proprio quando il guerriero brasiliano con passaporto spagnolo, maturava definitivamente dopo l’esperienza italiana meno fortunata con la Juventus.

Alla fine del mercato, il Mancio, come per tutto il resto è stato accontentato ed il mediano che voleva è arrivato e con una tempistica da Guinness dei primati Felipe Melo si è inserito nei meccanismi tattici, in rosa e nello spogliatoio nerazzurro.

Appena arrivati subito nella mischia per giocare il derby e già lì si era capito che non sarebbe stato il Melo che ricordavamo dai tempi di Fiorentina e Juventus, ma un leader dentro e fuori dal campo, un gladiatore che non molla un pallone e che si fa rispettare anche a parole, mantenendo sempre lealtà e correttezza sportiva nonostante il suo atteggiamento rude.

Ieri il brasiliano ha giocato un’altra partita da gigante del centrocampo, ringhiando su ogni pallone, recuperando e ripartendo, gestendo palla e tempi insieme a Guarin e Kondogbia ed ha condito il tutto con un gran gol di testa.
Ha mostrato anche un lato sensibile, andando ad abbracciare moglie e famiglia, subito dopo il gol, ma si è subito ripreso, chiarendo, si spera una volta per tutte, che di quello che dicono i tromboni, la stampa ed i gufi dell’ultim’ora, a lui e all’Inter non interessa per niente.

Miranda, Murillo, Melo, Medel, Guarin e Icardi: la grinta non manca agli ordini di Mancini e battaglia dopo battaglia questi ragazzi ne stanno dando prova.

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