Esordio amaro per Ljajic: tanti palloni giocati ma poca incisività

Nell’esordio da titolare in maglia nerazzurra Adem Ljajic non ha pienamente convinto. Schierato dal primo minuto nella gara di ieri sera contro l’Hellas Verona, il serbo è andato a completare il terzetto offensivo assieme a Icardi e Perisic. Ha svariato molto su tutto il fronte offensivo, giocando però più vicino alla porta rispetto al croato ex Wolfsburg che agiva invece più sulla trequarti.

Sono stati molti i palloni giocati dall’ex attaccante giallorosso ma poche volte è riuscito a rendersi particolarmente pericoloso complice anche una robusta e fitta linea difensiva a 5 del Verona. L’unico spunto degno di nota è un ottimo passaggio filtrante per Santon che poi non è riuscito a mettere in mezzo un buon pallone per un Icardi solo davanti alla porta. Per il resto si ha l’impressione che Ljajic tenga troppo la palla senza creare particolari pericoli al portiere avversario. Va detto in sua difesa che il primo tempo interista è stato giocato complessivamente male, a ritmi bassissimi e con poco movimento senza palla, il che ha reso tutto più complicato anche per giocatori della sua tecnica.

Roberto Mancini dalla panchina lo ha ripreso più volte, ripetendogli che da uno con quella classe e quel talento ci si debba aspettare di più. Gli ha chiesto di essere più propositivo e di saltare più spesso l’uomo, per creare quella superiorità numerica che avrebbe aiutato a sciogliere le briglie della compatta difesa veronese. Adem è sicuramente uno degli elementi con più potenziale e colpi in rosa, qualità che però non è mai riuscito ad abbinare a continuità e cattiveria agonistica nel corso della sua ancora giovane carriera. Mancini è consapevole che un’eventuale esplosione del classe 91′ di Novi Pazar farebbe fare un ulteriore balzo in avanti a tutta la squadra e andrebbe a completare un attacco già di per se estremamente competitivo. Nessun croce va apposta sopra Adem Ljajic per questa gara d’esordio appena sotto la sufficienza, certo è che da uno definito come un potenziale Eden Hazard dal suo ex tecnico Rudi Garcia, è lecito aspettarsi molto di più.

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