La carica del figliol prodigo Santon

Nell’Inter capolista i titoli sono tutti per Icardi, per i guerrieri Melo e Medel e una difesa che subisce poco o niente.

In quest’ultimo punto c’è un giocatore che in maniera silenziosa si è presa, anzi ripresa, la sua sua Inter dopo tante voci di mercato che lo volevano un po’ ovunque.

Il nome l’avete già indovinato, stiamo parlando di Davide Santon, acquisto Manciniano del gennaio 2015 finito poi in naftalina e poi ripresentato in questa stagione come titolare inamovibile.

Ieri col Chievo è stato tra i giocatori più sollecitati con 82 palloni giocati, dimostrando sicurezza sul lato destro e dando quella tranquillità che il giocatore dopo l’esperienza col Newcastle ha maturato e sta consegnando una fetta di italianità ad un’Inter che da sempre ha firme straniere.

Santon è fatto cosi, tranquillo anche con alti e bassi di una carriera sbocciata con Mourinho che ai tempi dell’esordio contro Cristiano Ronaldo (nell’occasione annullato dal baby prodigio) sentenziò “Ho regalato al calcio italiano tanti anni di Davide Santon” invece poi il passaggio ai Magpies e un silenzio sulla sua carriera dove mai spicca una sua presa di posizione per qualcosa o un suo scatto d’ira, si limita a stare in campo e farlo bene, senza titoloni da prima pagina.

In questo inizio di campionato Santon ha dimostrato di poter stare tra i titolari, di essere tra i migliori e mai in dubbio e in un anno che si conclude con gli Europei questa è una buona notizia anche in chiave Nazionale.

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