TS – Alla ricerca del Kondogbia perduto

Brutta cosa l’etichetta di 38 milioni, specie se ti chiami Geoffrey Kondogbia e il tuo acquisto è arrivato dopo un derby di mercato vinto all’ultimo minuto con il Milan.

Tuttosport si chiede dove sia il talento del francese paragonando il suo prezzo all’equivalente dei dubbi, 38 milioni di dubbi per l’esattezza, l’acquisto più oneroso del calciomercato estivo che non ha saputo brillare neanche in un derby vinto.

Il vero Kondogbia è un pilastro, tonico nei contrasti e mai in apnea in corsa ma in Francia col Monaco era abituato a giocare con un altro modulo che serviva essenzialmente per valorizzare le sue capacità, passando dalla coppia perfetta con Toulalan al centrocampo a 3 richiesto da Mancini cambia tanto ma è altrettanto noto che i giocatori transalpini faticano parecchio cambiando dalla Ligue 1 alla Serie A, perché Kondogbia rispecchia gli stessi dubbi che in casa Juventus si sono palesati con Michel Platini e Zinedine Zidane, non giocatori qualsiasi ma futuri pallone d’oro.

Lo stesso Kondogbia, che ricordiamo ha appena 22 anni, ha espresso che mai si era allenato così duramente in Francia e che la condizione fisica arriverà, prendendo per buoni gli spunti nella gara vinta col Milan quando palla al piede facendo spallate col muro rossonero occorreva un fallo per fermarlo, con Mancini che lo martella di consigli perché sa che il ragazzo si farà e poi tutti si dimenticheranno dei soldi spesi per averlo.

L’etichetta dei 38 milioni di euro lascia il tempo che trova, nella storia si son visti altri centrocampisti pagati molto di più che hanno reso praticamente zero senza avere neanche il tempo e il respiro di ambientarsi in Italia, Kondogbia non è un Vieri o un Ronaldo che dall’alto dei quattrini spesi risolvevano le partite, è un ragazzo di 22 anni che ha iniziato una nuova avventura in casa Inter, pronto ad esplodere, perché la storia insegna che neanche Platini si ambientò subito e poi fu delirio.

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