CdS – Pincolini e Corapi in coro: “Ecco perché le squadre di Mancini segnano nel finale”

Vincenzo Pincolini (preparatore atletico dell’Under 19 italiana: in passato ha lavorato per squadre come Inter, Milan e Atletico Madrid) e Sandro Corapi (mental coach, lavora con giocatori del calibro di Candreva e Hernanes, lavorò con la Lazio alla vigilia della finale di Coppa Italia nel 2013) hanno rilasciato al Corriere dello Sport alcune dichiarazioni riguardo alle abilità che deve avere un allenatore, in particolare il discorso si è soffermato su Roberto Mancini. Il primo a parlare è Pincolini.

Pincolini, come fanno le squadre di Mancini a segnare spesso nei finali di partita?
Alla base di tutto c’è un’ottima preparazione atletica. Il mio amico Carminati, da sempre nello staff di Mancini, è una garanzia, uno… della mia generazione, e non mi meraviglio del fatto che le sue formazioni abbiano benzina e forza fino al triplice fischio finale dell’arbitro. Le basi si creano d’estate e lavorare in un certo modo alla lunga paga: lo zaino di resistenza che si mette addosso ai giocatori nei giorni del ritiro durante l’anno serve

All’Inter quest’anno è già successo due volte su due.
Far gol negli ultimi minuti non è un caso: è in quei frangenti che le squadre si allungano e si vede con più chiarezza chi sta bene, chi ha la giusta mentalità, chi è stato preparato fisicamente e psicologicamente a non mollare mai

Per durare fino al 90′ che tipo di lavoro è necessario?
Prima si puntava molto sulla resistenza generale e sulla potenza aerobica perché nel calcio di qualche anno fa c’erano più pause. Adesso invece il lavoro è più basato sul tenere alta la continuità, per sprintare nell’arco dei 90′. Serve insomma maggiore resistenza alla velocità anche perché i giocatori di oggi hanno “motori” più potenti

E poi serve qualcuno che li spinga a crederci finché l’arbitro non fischia. Come Mancini…
Ho conosciuto lui e il suo staff al City e vi assicuro che sono persone molto preparate. I gol nel finale delle loro squadre non sono casuali

Poi la parola passa al mental coach Corapi.

Corapi, qual è il segreto che permette a una squadra di vincere le partite segnando alla fine?
“Le componenti fondamentali sono tre. La prima è la lucidità fisica: se la testa è a posto, ma manca la benzina nelle gambe è tutto più complicato. La seconda è la lucidità tattica: se in campo la stanchezza si fa sentire, è indispensabile tenere sempre a mente quello che l’allenatore si aspetta a livello di movimenti. La terza è la lucidità mentale: può essere preservata attraverso tecniche di respirazione che devono essere spiegate da persone competenti”

Come il mental coach per esempio…
Gli allenatori lavorano sulle motivazioni del gruppo, ma il segreto per vincere è quello di individuare le motivazioni per spingere ogni singolo a dare tutto fino al 95′. Un tecnico da solo non può occuparsi al meglio di una rosa di 25 singoli, capire le esigenze di tutti gli elementi. Ecco perché sempre più formazioni si rivolgono a un mental coach”

Un giocatore più motivato rende di più e fino al termine del match?
“La testa conta molto. I gol segnati negli ultimi minuti possono anche essere casuali, ma in generale chi è meglio allenato, fisicamente e mentalmente, ha più possibilità di ottenere risultati”

L’Inter di Mancini in questo inizio di stagione ha risolto due incontri dopo l’85′. In passato quale altra squadra l’ha colpita per questa abilità?
La prima Roma di Rudi Garcia non mollava mai e la spinta del tecnico era notevole

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