Inter, giocatori di qualità per puntare in alto

Perisic, Felipe Melo, Telles, Jovetic, Kondogbia, tutti grandi nomi con un unico fattore in comune, la Champions League.

Fattore di un elevata importanza se rapportato con i vari Medel, M’Vila e Osvaldo che dodici mesi fa illudevano i nerazzurri come base di un campionato stellare. Ora invece Mancini ha deciso di andare sul sicuro, nessun esperimento, nessun giocatore da svezzare, solo gente esperta in palcoscenici che contano per gettare le basi verso un’annata da “vincere oggi o morire” con in ballo un posto in Champions alla portata dell’Inter, con una concorrenza spietata ma non fuori portata.

Mancini ha scelto gente di elevata caratura in coppa, Kondogbia ha reso difficile il cammino juventino in Champions, Melo è da sempre su palcoscenici internazionali, Perisic lo scorso anno ha toccato con mano un cammino brillante in Europa League oltre ad essere un faro della Croazia, Jovetic ha avuto la delusione della mancata aggregazione alla fase finale in Champions, delusione che sta cancellando a suon di ottime prestazioni con l’Inter, il tutto in una squadra che conta anche Palacio e Handanovic, esperti ma anche desiderosi di giocare in altre competizioni oltre la Serie A e di un pubblico stanco di dover recitare il ruolo di comprimario in Serie A.

Va ricordato il pianeta Inter nello scorso gennaio, giocatori demotivati e spesso spaesati, difficilmente pronti a reagire con carattere alle grandi squadre che d’abitudine calcano palcoscenici che ai nerazzurri mancano da un pò, un cambio di mentalità che il Mancio ha preteso prima con Shaqiri e Podolski per poi premere il tasto reset alla nuova Inter e ripartire totalmente da zero, con una classifica che fa sorridere l’ambiente e un allenatore pronto a rispondere ai patti mantenuti dalla società in sede di mercato.

Lo stesso Mancini, abituato a competere per obietti importanti, ha chiaro che per poter raggiungere certi obiettivi bisogna avere giocatori in grado di sopportare certe pressioni ma soprattutto, guidare gli altri, i meno esperti. D’altronde, Mancini l’ha sempre detto, soprattutto alla fine della scorsa stagione, che nella rosa nerazzurra mancava quel qualcosa in più, a livello carismatico, per fare il salto di qualità.

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