Inter 2.0: ecco come è cambiata la difesa

1 settembre. Il calciomercato nerazzurro è stato chiuso 13 ore fa, con 3 botti finali chiamati Felipe MeloTelles e Ljajic. Ora la rosa di Mancini è completa di tutti i giocatori che ha richiesto e si è sfoltita liberandosi di chi non faceva più parte del suo progetto. Quello che è palese è che la rivoluzione di cui parlavano Ausilio & Co. al termine della scorsa stagione è di fatto avvenuta, 11 sono stati i giocatori acquistati dall’Inter, 12 i ceduti. La stagione che sta per iniziare quindi vedrà un’ Inter nuova, un’Inter 2.0 creata dal Mancio per ambire alla qualificazione in Champions o chissà, forse per lottare addirittura per il tricolore. Insieme ai giocatori cambierà ovviamente anche l’assetto tattico della Beneamata: analizziamo insieme ciò che varierà nel reparto difensivo, tasto dolente della scorsa stagione.

I moduli con cui Mancini schiererà i suoi sono principalmente due: il 4-2-3-1 o il coraggioso 4-3-3. La difesa quindi manterrà sempre la linea a 4, come lo scorso anno. Stesso assetto ma interpreti diversi: se la scorsa stagione la coppia difensiva centrale Ranocchia-Juan Jesus ha più volte fatto sobbalzare i cuori dei nerazzurri durante le azioni offensive avversarie quest’anno MirandaMurillo sembrano essere più solidi e sicuri. Un mix di esperienza e di grinta che spesso è mancato in passato e che invece è emerso in maniera evidente nelle prime due giornate di campionato in cui si è subito un solo gol correndo pochi rischi.

Il solito Handanovic agirà tra i pali come lo scorso anno, con l’aiuto della nuova difesa è probabile che scenderà in campo con meno preoccupazioni migliorando il suo rendimento ed evitando alcune papere viste in precedenza. Per quanto riguarda i terzini la scelta per Robi da Jesi sarà vasta. Sulla sinistra quasi sicuramente correrà Telles, nuovo acquisto nerazzurro che porterà senza dubbio velocità e spinta, mentre D’Ambrosio retrocederà a riserva. Sulla destra sono in 3 per un posto: Santon sembra essere il prescelto dato che Montoya non si è ancora ben integrato nell’idea di calcio del tecnico. Nagatomo sembra essere quello più lontano dal campo, nonostante la manciata di minuti contro il Carpi, perchè era destinato alla cessione ma la mancanza di offerte congrue ha comportato la sua permanenza.

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