Le milanesi tornano “spendaccione”, ma il bilancio premia l’Inter, ecco perché

Con le milanesi grandi protagoniste sul mercato per tornare ai fasti di qualche anno fa, il quotidiano nazionale Libero si è interrogato su quanto le spese fatte finora abbiano influito sulle casse delle due società. Tra modalità di acquisto varie e risparmi su cessioni e ingaggi, si scopre che i bilanci sono negativi, ma senza troppi allarmismi. Il divario tra entrate e uscite è contenuto, anche se gli ultimi giorni di mercato potrebbero ancora portare dei cambiamenti non da poco. Al momento, l’Inter si è dimostrata più attenta economicamente rispetto ai cugini. Vediamo perché.

Con le ristrettezze imposte dal fair play finanziario e una sanità economica alla base da rifondare pian piano, Piero Ausilio ha usato tutta la sua capacità per il duplice obiettivo di non pesare eccessivamente sulle tasche di Thohir e di rinforzare adeguatamente la rosa a disposizione di Mancini. I nerazzurri hanno acquistato finora sei giocatori per un totale di spesa pari a 45 milioni, pochi, se si pensa che il solo Kondogbia occupa la casella delle uscite con 30 milioni sul groppone. Ausilio è però diventato un mago della formula del prestito oneroso con obbligo di riscatto, magari anche dopo qualche stagione. Così sono infatti arrivati Miranda, Jovetic e Montoya: per ora sono costati 7 milioni, ma in futuro si dovranno saldare le restanti cifre pattuite. Per questo, saranno necessari gli introiti provenienti dalla Champions League. Nel calcolo degli stipendi lordi, la forbice è tornata ad aumentare un po’ dopo l’austerity serrata degli ultimi anni “morattiani”: gli 8 milioni del sopraccitato francese, i 5,6 di Miranda e i 6,4 di Jovetic causano 27 milioni di nuovi ingaggi. L’Inter è però impegnata, al tempo stesso, in una profonda opera di snellimento della rosa, che ha condotto alla disponibilità di 42 milioni dalle cessioni e di 20,6 risparmi dai contratti dei giocatori non più tesserati. La cessione di Shaqiri e il riscatto di Alvarez del Sunderland sono stati linfa vitale, ma anche le varie operazioni minori come Botta, Benassi, Mbaye. Bonazzoli etc sono state importanti. Non è finita qua, perché l’Inter è alla caccia di un altro attaccante e di un terzino sinistro, motivo per cui ci saranno nuovi soldi da spendere, ma anche da raccogliere, visto che la lista degli esuberi non è stata ancora del tutto depennata: lo sanno bene i vari Andreolli, Taider, Schelotto, Nagatomo e D’Ambrosio.

I cugini rossoneri, forti del nuovo socio Mr Bee e della ritrovata forza economica del presidente Berlusconi, hanno messo mano al portafoglio in maniera più prepotente. Nonostante un giocatore in meno acquistato, i soldi spesi sono pari a 83 milioni, molto di più dei rivali concittadini. Il Milan ha infatti acquistato a titolo definitivo e con cifre ingenti i vari Bacca, Bertolacci e Romagnoli. Il passivo arriva dunque ad essere di 72 milioni, visto che la maggior parte delle cessioni ha riguardato giocatori a fine contratto e l’unica remunerativa, quella di El Shaarawy, ha fruito, per ora, solo i 3 milioni del prestito oneroso. I tifosi della Sud di San Siro possono però rallegrarsi guardano l’attivo di oltre 8 milioni garantito dagli stipendi. Seppur con cartellini molto costosi, i nuovi acquisti rossoneri peseranno meno sul monte ingaggi dei vari Pazzini, Essien, Muntari e Rami, i cui 5 milioni annui (4 per il francese) non erano più giustificati dall’esiguo contributo dato in campo. Anche qui la situazione è in divenire: un Ibrahimovic può scombussolare le carte in tavola, così come un ipotetico nuovo difensore o centrocampista.

 

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