TS – Inter, dalla tournée cinese poche certezze e molti dubbi: ora bisogna ripartire in fretta

I viaggi e le tournée estive in giro per il mondo sono un’occasione unica per dare visibilità al club ed esportare il proprio brand in paesi dove il calcio non è praticato ad alti livelli ma ha sicuramente un grandissimo seguito, come nel caso di molti stati del continente asiatico. Queste esperienze però, sono anche molto dispendiose per i giocatori dal punto di vista fisico-mentale, per via dei continui spostamenti, ed occupano un lasso di tempo considerevole che altrimenti verrebbe impiegato sul campo per migliorare la condizione atletica e perfezionare gli automatismi di squadra. Questo è indubbiamente il motivo principale che giustifica lo scarso feeling tra gli allenatori e le tournée intercontinentali, ed esemplifica al meglio, afferma Tuttosport, il momento no interista.

Tre sconfitte in terra cinese ed una subito dopo ad Istanbul contro il Galatasaray, con un passivo di 6 reti subite e 0 segnate. Questo l’amaro bilancio del prestagione interista contro formazioni di pari o superiore livello. Ma a preoccupare ancora di più sembra essere una condizione fisica ancora tutta da ricercare e degli automatismi e movimenti di squadra ancora troppo macchinosi e prevedibili. Contro i turchi si sono visti dei leggeri passi avanti, con una manovra a tratti più fluida e un maggior numero di occasioni da goal create ma non concretizzate. Sembra esserci inoltre un po’ di confusione dal punto di vista tattico, con Roberto Mancini che in queste prime uscite ha insistito sul vecchio modulo a rombo, ma che con l’arrivo di Jovetic e di un altro esterno offensivo, potrebbe cambiare in un 4-3-3 o 4-2-3-1 a lui più congeniali.

Altro nodo tattico, prosegue il quotidiano torinese, sembrerebbe essere quello legato a Mateo Kovacic, al quale il tecnico jesino fatica tutt’ora a trovare una collocazione in campo nella quale possa dar completo sfoggio del suo immenso potenziale. Il croato è stato schierato più volte dal primo minuto nella posizione inedita di regista basso davanti alla difesa, ma poi più di una volta è stato dirottato nel ruolo di mezz’ala. Il probabile arrivo di Felipe Melo potrebbe forse chiarire meglio le idee al ‘Mancio‘ sotto questo aspetto. Le note più positive sembrano invece arrivare dai due nuovi innesti del reparto arretrato, Murillo e Miranda, con il colombiano che ha già fatto intravedere parte delle sue potenzialità e che in coppia con l’esperto centrale brasiliano, lui ancora in ritardo di condizione, potrebbe sicuramente migliorare limando alcune lacune nel posizionamento difensivo.

Il calcio estivo, si sa, può fornire utili indicazioni e spunti sui quali lavorare ma non può e non deve produrre sentenze o giudizi affrettati che risulterebbero superficiali e quindi nocivi e destabilizzanti per l’intero ambiente. Niente falsi allarmismi dunque, ma una cosa è certa: c’è ancora molto su cui lavorare e i 19 giorni mancanti alla ripresa del campionato, potrebbero non essere così tanti.

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