GdS – Kovacic lotta in versione regista, Mancini ci punta davvero?

Giocando con squadre del calibro del Real Madrid, il rischio di prendere un’imbarcata è alto. Gli spagnoli sono un ingranaggio che gira perfettamente e i suoi interpreti hanno una classe fuori dal comune. L’Inter invece si presentava in campo con tre giocatori nuovi e un Kovacic in versione regista. Su La Gazzetta dello Sport, analizzano proprio la partita del talento croato, indicandolo potenzialmente come il più esposto in fase di copertura, con le discese dei Blancos che rischiano di infilarlo.

Invece il classe ’94 ha risposto presente all’appello. Tanti tackle, senso della posizione, senza rinunciare a discese e verticalizzazioni. Proprio nei minuti iniziali piazza una scorribanda di 60 metri palla al piede e da una sua percussione è arrivato il primo tiro dell’Inter. Mateo piace e si piace, forse troppo come quando innesca il raddoppio madrileno con un colpo di tacco al limite dell’area. Peccati di gioventù che la scorsa stagione sono costati parecchi punti alla squadra di Mancini. Proprio per questo si pensa alla necessità di un leader.

Kondogbia non è Touré che Mancini voleva a tutti i costi, quindi forse si provvederà alla mancanza di leadership con l’arrivo di Miranda, abituato a giocare ad alti livelli, o con Medel e Melo. Proprio sul brasiliano sorge qualche dubbio: qual è la sua utilità tattica, se si crede davvero in Kovacic regista? In più non bisogna dimenticare il ritorno del Pitbull e che Gnoukouri cresce molto bene. Con l’ingresso in campo del primavera nerazzurro, il croato è stato spostato prima da interno, mentre più tardi con l’ingresso di Guarin ha ricoperto il ruolo di trequartista. Forse il rischio è proprio questo; provandolo in tutte le posizioni, si rischia di non trovarne una in cui il talento di Linz può esplodere.

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