Attacco, lavori in corso: c’è spazio per un figliol prodigo?

Specifichiamo subito: si parla di fantamercato, in pentola al momento non sta bollendo nulla, anche se con tale Mino Raiola non bisogna mai dare nulla per scontato. Una mera ipotesi, una fantasticheria che ci concediamo nel caldo di fine luglio, quando al termine del mercato manca ancora tanto e di trattative e idee ne spunteranno a bizzeffe. L’Inter ha un attacco in deficit numerico, Icardi, Palacio, Shaqiri in partenza e la possibilità concreta che Perisic e Jovetic sbarchino presto alla Malpensa o a Linate. Se tutto dovesse andare secondo i piani, l’Inter si troverebbe con 4 attaccanti di primo piano e un Biabiany con tanti punti interrogativi sul groppone. Un paio di settimane fa era insistente la voce sulla ricerca di un vice-Icardi, un uomo da piazzare in area nel caso in cui l’argentino dovesse avere un raffreddore o qualsiasi tipo di problema.

Quagliarella, Pinilla, Denis, di nomi se son fatti tanti e si è fatto anche quello, tanto per lanciarlo nel calderone, di un giovane esubero da Liverpool. Mario Balotelli dal mondiale brasiliano ha intrapreso una spirale verso il basso da non fare invidia a nessuno. Ha giocato a spazzi nella città dei Beatles, ha siglato appena un goal in Premier e in questo inizio di stagione è stato anche escluso da Rodgers nella tournée dei Reds. Con i tifosi il rapporto è inesistente, non che quello con i supporters milanesi sia al massimo. Tanti tifosi non gli hanno mai perdonato il lancio della maglia del 2010 dopo la semifinale d’andata contro il Barcellona, nonostante le scuse successive e un finale di stagione dove fu essenziale per la vittoria di campionato e Coppa Italia. Sarebbe proprio quest’ultimo l’ostacolo principale ad un suo ritorno, assieme alla sua presunta voglia di tornare ad essere protagonista sul campo e di essere la speranza più rosea per il calcio italiano. Non si capisce cosa voglia fare Balotelli della sua carriera, delle sue potenzialità e qualità. Ha voglia di essere ncora un giocatore o vuole godere notorietà e soldi accumulati finora?

Il consiglio generale è quello di ritrovare sé stesso e per farlo ci vogliono le persone idonee e l’ambiente giusto. Quello dell’Inter può fare al suo caso? Mancini lo conosce, lo ha lanciato, plasmato e può aiutarlo a ritrovarsi. Gli anni migliori del Balotelli giocatore sono stati quelli dell’Inter, inutile negarlo. La stagione del Triplete lo ha visto segnare oltre 10 goal pur partendo spesso dalla panchina, come attaccante esterno e con una concorrenza molto fitta. Anche la prima stagione di Mourinho fu prolifica, mentre nell’ultimo anno di Mancini riuscì, da esordiente, a rendersi fondamentale per il testa a testa scudetto contro la Roma. Al Milan ha segnato di più, ma con molti più minuti a disposizione e con un contributo dal dischetto più che notevole. Anche le prime stagioni in Inghilterra furono positive. guarda caso ad allenarlo c’era di nuovo Mancini. Con le motivazioni giuste e senza pretendere un ingaggio esorbitante sarebbe una scommessa che varrebbe la pena giocare.

Da vice-Icardi, ma anche come attaccante esterno, per far risaltare la sua qualità e la sua forza, sperando non si siano già smarrite. I suoi haters non si preoccupino, il pericolo non è vicino. Ma siam sicuri che Ausilio e Mancini non ci abbiano fatto un pensierino?

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