Cambiasso: “Dopo l’Inter non potevo continuare in A, troppo legato a questi colori. In Premier ho vissuto nuovi stimoli, sulle milanesi dico che…”

L’edizione odierna di TuttoSport ha presentato un’intervista esclusiva a Esteban Cambiasso, indimenticato eroe del Triplete nerazzurro che ha lasciato l’Inter ormai da più di un anno che ha milito nell’ultima stagione in Inghilterra con il Leicester (di cui è stato nominato miglior giocatore stagionale dai tifosi). Ecco alcuni passaggi salienti dell’intervista del Cuchu:

MODELLO INGLESE – “È diversa la cultura, la mentalità dei tifosi: quelli italiani vedono la partita come una sofferenza, gli inglesi vivono la Premier come la goduria di andare allo stadio a vedere uno spettacolo. Per questo è difficile che possa esserci un Ferguson tra gli allenatori italiani: basta una stagione storta e non vieni perdonato”.

RIVINCITA IN PREMIER? – “Una rivincita te la prendi dopo un periodo brutto e io non mi sono mai sentito sconfitto: ho vissuto da protagonista il periodo più glorioso della storia di una delle più grandi società come l’Inter e non avevo bisogno di una rivincita. Ho vissuto la Premier come una goduria con lo stimolo di cambiare tutto, lingua, paese e trovare un campionato che oggi è un gradino più competitivo rispetto a quello italiano”. 

INCONTRO CON MOU – “L’ho affrontato col Chelsea solo nel girone di ritorno, perché all’andata non ero ancora del Leicester. Nel tunnel ci siamo salutati, abbracciati e ci siamo augurati il meglio: per fortuna è andata bene a tutti e due”.  

MILANESI CON PROPRIETARI STRANIERI – “Piuttosto mi fa effetto vedere Inter e Milan fuori dalle competizioni europee nell’anno in cui noi abbiamo la possibilità di ospitare la finale di Champions e dico noi perché io mi sento milanese”. 

CORSA SCUDETTO – “Beh, chi vince l’anno prima parte con il numero 1 e quindi dico Juve. Al suo fianco per la continuità avuta negli ultimi anni metto la Roma che, non per caso, è finita negli ultimi campionati al secondo posto. L’allenatore è lo stesso, hanno un progetto che portano avanti da anni e i risultati si stanno vedendo nella continuità: magari non avranno vinto dei “titoli” ma arrivare secondi contro questa Juve è un merito”. 

RICHIESTE IN A POST-INTER? – “Sì ho avuto richieste e più di una, ma io da subito ho messo in chiaro il fatto che non avrei mai voluto giocare in un’altra squadra italiana. Ho fatto una scelta e non l’avrebbe cambiata né la grandezza della squadra in questione, né il suo allenatore e nemmeno gli obiettivi che mi venivano prospettati”. 

FUTURO DA ALLENATORE – “Il calcio mi ha insegnato a non pensare a ciò che è lontano. Certo, per caratteristiche tutti pensano che un giorno diventerò allenatore, ma qualsiasi scelta verrà fatta insieme alla mia famiglia”.

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