GdS – Droni e tecnologia, come cambia l’Inter rispetto ad un anno fa

La tecnologia sposa sempre di più il calcio e Roberto Mancini ne fa una filosofia d’allenamento, ma l’attrezzo più usato è il pallone.

Scrive La Gazzetta dello Sport che Mancini ha preparato come base di allenamento quattro tendoni che coprono una palestra con 30 macchinari ma il cui uso è complementare. Tutto gira intorno al pallone, ed è una grande differenza rispetto a dodici mesi fa, ricordando gli infortuni seri e più problematici mentre a Riscone solo affaticamenti, con pallone, gioco e insegnamenti tattici, corse non sfiancanti e più libertà ai giocatori.

Nel ritiro dell’Inter si respira un’aria diversa rispetto alla passata stagione. Il pallone non manca mai, da quando la squadra scende in campo mattina e pomeriggio con soli 3 giorni di sosta in 11 di altura con un minimo di riscaldamento, corse leggere, ripetute e scatti ma dopo 10′ ecco la palla, palleggi a due tocchi e poi partitella, con lo staff di Mancini che si completa con Ivan Carminati, e i preparatori atletici Andrea Scanavino e Max Marchesi.

Obiettivo ricerca della condizione psico-fisica ottimale in coincidenza dell’inizio della Serie A, questo l’input di Mancini, una partenza brillante conseguenza di tanto lavoro con la palla, niente salite, test di soglia al tapis-roulant e intermittente sul campo con recupero variabile, poi gps per rilevare ogni dato dei singoli giocatori, senza stop, fa tutto la tecnologia mentre si gioca a calcio.

Il fatto di non giocare le coppe europee farà in modo di aumentare i carichi durante la settimana, i famosi richiami invernali per chi gioca due volte alla settimana, il tutto coadiuvato dal reparto tecnologico che aiuta anche la tattica, in questo la chiave è la presenza di Adriano Bacconi, ex Domenica Sportiva, entrato ufficialmente a far parte dello staff del Mancio, con riprese con in drone, la vista dall’alto per il sogno di riportare in alto la squadra.

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