CdS – Ibra: Genio ribelle mai banale

Come riporta il Corriere dello Sport, Zlatan Ibrahimovic in nerazzurro, non è stato mai banale.
Un vero e proprio genio ribelle, nel bene e nel male, dai trionfi all’addio.

Partendo da quest0’ultimo, riporta sempre il quotidiano,  datato 23 luglio 2009, quando dagli Stati Uniti, dove era in tournèe l’Inter, se ne andò a Barcellona, fece registrare per la società nerazzurra il più grande affare nel mercato estivo della storia del club.
Per convincere l’Inter a lasciarlo partire, i blaugrana sborsarono 48, 5 milioni più un certo Samuel Eto’o.

Lo svedese se ne andò sbattendo la porta e disse di voler cambiare aria per poter vincere la Champions, sottolineando che lì non l’avrebbe mai vinta e che senza di lui non avrebbe vinto neppure lo scudetto. Mourinho provò a contraddirlo dicendo che avrebbero vinto tutto, ma Ibra non gli credette e fece di tutto per andarsene. La storia fece il suo corso e, come tutti sanno, diede ragione allo Special One.

Ma Zlatan non fu solo addii e litigi, fu soprattutto gol, 66 reti in 117 presenze con la maglia dell’Inter e soprattutto trionfi: tre scudetti, due supercoppe italiane ed una classifica cannonieri.

Nel 2008 ha ammaliato i tifosi nerazzurri segnando all’ultima giornata contro il Parma, regalando lo scudetto a Mancini, allora in panchina, e a tutto il popolo interista ed ha insultato gli stessi a maggio del 2009 in una partita contro la Lazio.

Poi Barcellona, il Milan, Parigi ed a 34 anni forse il Genio Ribelle è di nuovo attratto dalla sfida e dalla maglia nerazzurra.

Certo che smacco sarebbe per l’altra metà di Milano.

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