GdS – Moratti: “Sta nascendo un’Inter da Champions. Su Thohir, Kondogbia e Balotelli…”

Il calciomercato ha un fascino particolare, si sogna e qualche volta si realizza, poi accade anche che allestendo una grande squadra ritorni un entusiasmo fanciullesco di chi, quella squadra, l’ha guidata per 18 anni, con colpi di mercato spesso folli. Massimo Moratti spiega la bontà della nuova Inter a La Gazzetta dello Sport. Parte dalla base, spiegando la soddisfazione della campagna acquisti: “Si, sono soddisfatto. Si sarebbe potuto vivacchiare per alcuni anni invece Thohir sta costruendo una squadra per vincere. L’Inter deve tornare in Champions, se poi lo farà vincendo lo scudetto, tanto meglio“.

La parola scudetto viene pronunciata grazie all’acquisto di Kondogbia e sul francese l’ex presidente racconta: “Thohir mi ha chiamato, anche perché per statuto deve avere il mio assenso per operazioni superiori ai 20 milioni. L’ho sentito subito molto deciso e sono stato ben contento di dargli il mio ok.
Un’operazione importante, ma le alternative erano anche più care, Credo che sia stato un acquisto importantissimo per tutto. Per le esigenze della squadra, per permettere a Mancini di lavorare più tranquillo e per risvegliare l’ambiente, riportare entusiasmo anche se Kondogbia l’ho visto giocare soltanto in tv, troppo poco per dare un giudizio attendibile. Ma da come ne parlava l’allenatore ero certo che fosse l’uomo giusto”.

Un acquisto, quello di Geoffrey Kondogbia, risultato possibile solo dopo il rifiuto di Touré alla corte di Mancini ma su i due giocatori Moratti si esprime a favore del francese: “Per una questione di ingaggio
più basso e di età. Su un ragazzo di 22 anni si basa un progetto. Touré era più esperto, ma lui sarà spinto dai tifosi e crescerà con la squadra. Ha scelto l’Inter perché ci ha visto il progetto giusto per fare insieme il salto di qualità

Uno che ha scelto l’Inter lo scorso anno è Roberto Mancini, allenatore che nell’era Moratti ha riportato lo scudetto in casa Inter, uno che viene considerato dall’ex presidente un top player in panchina: “E’ sempre convincente. In primis perché si convince lui, poi perché insiste con il presidente di turno e con il giocatore. Uno come lui capisce subito se un giocatore ha classe o meno ed è utile alla squadra, ma sull’operazione Kondogbia il merito è tutto di Thohir. In una delle nostre telefonate mi ha chiesto se io lo avrei preso. Gli ho detto di sì, anche se io rischiavo in proprio”.

Proprio sul nuovo patron dell’Inter Moratti rivela: “A volte resto stupefatto e ammirato per come reagisce con grande calma a certi attacchi e insulti, che non sono mancati neanche negli ultimi giorni. Però poi da buon orientale sa anche costruire con freddezza la sua risposta. Su Kondogbia se fosse diventata un’asta, sarebbe stato pericoloso. Qui le differenze erano minime. La soddisfazione doppia non è legata al volere il loro male, ma al fatto che in città ci si guarda sempre con occhi particolari.

Chiusura sul pensiero ai tasselli mancanti e su un suo vecchio pupillo: “Fino ad ora si sono mossi molto bene. Aspettiamo che completino l’opera, su Balotelli dico che non ne ho mai sentito parlare in questi mesi. Mario è un bravo ragazzo e spero sempre che torni ai suoi livelli. Ma ora non credo che venga ritenuto funzionale al progetto“.

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