Tra Salah e Fiorentina è guerra totale, l’Inter aspetta al varco…

Il mistero intorno all’esterno d’attacco egiziano Salah si infittisce sempre di più, così come illustra stamane la Gazzetta dello Sport.

La posizione della Fiorentina è chiara: Salah è un giocatore del club gigliato, poiché i viola vorrebbero depositare in lega l’accordo firmato col Chelsea di prestito oneroso per un milione di euro con possibilità di riscatto definitivo a quota 18 entro il 31 dicembre dell’anno corrente, con tanto di accettazione scritta del giocatore. A mancare, però, è un documento supplementare voluto dall’ex Basilea che testimoniava la sua volontà di scelta indipendente, a prescindere dalle trattative dei club. Tale documentazione aggiuntiva, nonostante le sollecitazioni, non è mai arrivata nella sede fiorentina ma, essendo ormai passato il 30 giugno, i Della Valle tendono a non considerarla più valida e necessaria, convocando così il giocatore per le visite mediche e il ritiro estivo di Moena di metà luglio.

Peccato però che a rompere questo quadro apparentemente ben delineato sia avvenuta la dichiarazione del manager del giocatore, Ramy Abbas, il quale ha esplicitamente sostenuto come il suo assistito avesse deciso di trasferirsi in un altro club italiano, non accettando così quell’offerta pazzesca della Fiorentina molto sbandierata nei giorni scorsi. La Fiorentina ha però reagito in maniera forte, depositando il contratto in Lega con il vecchio accordo  suddetto, raggiunto con il giocatore e il Chelsea già al momento dell’ultimo trasferimento invernale, ossia con un ingaggio di 2 milioni più bonus a stagione, cancellando così la recente proposta faraonica. A questo punto, sembra inevitabile un passaggio dinanzi ai tribunali della Fifa per le due parti in causa, che apparentemente non vogliono cedere di un centimetro le loro posizioni. La Fiorentina già in passato si è dimostrata molto intransigente in situazioni simili con i propri tesserati, mentre è evidente che Salah nutra il desiderio di confrontarsi altrove e, qualunque possa essere l’esito della vicenda, è difficile che il giocatore possa essere accolto sull’Arno con squilli di tromba e di fanfare per quanto sta accadendo. Si troverà una situazione conveniente?

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