PAGELLONE 2014/2015 – Centrocampisti: Guarin troppo discontinuo, Gnoukouri una piacevole sorpresa

Si è conclusa una stagione tribolata e travagliata per i colori nerazzurri ed ora è tempo di bilancio per gli uomini di Mancini ed i loro reparti.

Iniziando dal centro nevralgico del gioco, scopriamo come si è comportato il centrocampo:

Mateo Kovacic 6: Il Maghetto di Linz, come da copione delle ultime stagioni, ha avuto più bassi che alti, alternando ottime cose a svarioni incredibili. Non riesce ancora a trovare la sua ottimale collocazione in campo e spesso manca di concentrazione e continuità. Nonostante abbia chiuso la stagione con perle d’alta scuola, sembra una gemma che tarda a brillare. Bisognerà scegliere se puntare su di lui definitivamente o monetizzare per cercare una “certezza” nel suo ruolo.

Fredy Guarin 6: la continuità, il giaguaro nerazzurro, non sa proprio cosa sia. Dall’anonimato con Mazzarri è passato ad essere trascinatore e goleador nelle prime uscite con il Mancio in panchina, per poi tornare a disputare partite al limite della sufficienza. Per il futuro si può pensare di monetizzare o, se l’Inter vorrà puntare davvero in alto, a contendersi una maglia da titolare.

Zdravko Kuzmanovic s.v. : Fido scudiero dell’era Mazzarri, a meteora dell’epoca Mancini. Quando è stato schierato ha sempre fatto il compitino, senza infamia e senza lode. Ausilio dovrà cercare di monetizzare perché per il centrocampo che verrà, non è previsto un posto per il serbo.

Gary Medel 6,5 : Il Pitbull chileno è il vero lottatore di questa squadra, il primo ad iniziare la battaglia e l’ultimo a mollare. Spesso però è stato lasciato solo, a coprire e ad impostare e così facendo, a lungo andare, il giocatore, stanco e poco lucido, si è lasciato andare a svarioni e corsa a vuoto. In ogni caso, uno dei migliori del reparto.

Joel Obi s.v. : Praticamente una meteora. Sarà difficile monetizzare una sua cessione, ma può venir utile per scambi o contropartite.

Assane Gnoukouri 7 : Il piccolo già grande. Un talento cristallino unito ad un temperamento già maturo e deciso. Per lui 5 presenze non casuali: Verona, Milan, Roma, Udinese e Juventus. Per bocca del suo procuratore non si muoverà da Milano ed a ragion veduta.

Marcelo Bzovovic 6 : Arrivato a gennaio nell’anonimato più generale si è subito messo in mostra per tecnica e temperamento in campo per poi naufragare un po’ soprattutto per tenuta fisica. Ha chiuso la stagione tornando ai suoi livelli iniziali e confermandosi una buona carta che può avere il Mancio nella prossima stagione.

Anderson Hernanes 6,5 : Il Profeta sembrava un mistero assoluto. Mai in forma, assente dal centro del gioco ed ai margini della rosa. Mancini ha saputo rivitalizzarlo e lui ha risposto presente al mister ed agli scettici, Lotito in testa.

 

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