L’impianto societario di Thohir tra le Cayman ed Hong Kong

Il Corriere della Sera riporta come l’impianto societario, con al vertice il presidente Thohir, che fa capo alla società nerazzurra si basa su un sistema di finanziarie, in parte sconosciute, tra le Isole Cayman e Hong Kong.

Per citare un esempio, sottolinea il quotidiano, la “International Sports Capital” di Hong Kong ha conferito la proprietà dell’Inter (70%) a un’omonima società italiana che potrebbe essere la porta d’ingresso di nuovi soci o un veicolo per emettere bond. La manovra è stata accompagnata da una perizia indipendente che valuta il 100% del gruppo FC Internazionale 296 milioni.

Nel dettaglio, prosegue il quotidiano milanese, Thohir è entrato a novembre 2013 con un aumento di capitale da 75 milioni.
Nel 2014 con un’imponente manovra da 230 milioni, diretta da Goldman Sachs, è stato rifinanziato il debito dei nerazzurri al tasso variabile Euribor a tre mesi più spread del 5,5% e scadenza 2019.
In pegno alle banche sono finite le principali quote del gruppo e tutti i marchi.

Non finisce qui, incredibilmente, anche Thohir ha prestato soldi all’Inter per 22,3 milioni a un tasso dell’8% annuo.
Esattamente, chi dovrebbe rischiare in prima persona non rischia ma anzi porta a Giacarta, 1,78 milioni di interessi annui.

Il prestito erogato ai nerazzurri dalla International Sports Capital di Hong Kong scade il 29 maggio ma con possibilità di proroga a richiesta scritta.
Ma il magnate indonesiano, oltre ad essere presidente dell’Inter, è amministratore delegato quindi può pilotare un rinnovo del finanziamento che gli garantirebbe altri 1,78 milioni.

Non si sa se l’Inter crescerà e tornerà al ruolo che le compete ma, come giustamente chiude il quotidiano, intanto a crescere è la ragnatela di finanziamenti, pegni, holding e paradisi fiscali che avvolge il gruppo.

 

 

 

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