Suarez: “All’Inter non è mai stato regalato nulla, le vittorie le abbiamo sudate tutte sul campo!”

“Ricordo ancora il successo per 2-0 contro la Juventus. Era il 16 maggio 1965, segnammo io e Gori. E quel successo ci permise poi di vincere il tricolore, in una stagione che ci regalò anche la Coppa Intercontinentale e la seconda Coppa dei Campioni consecutiva”. Luis Suarez, la rivalità con i bianconeri e una data che ritorna: il 16 maggio.

Il giorno in cui la Grande Inter vinse in casa dei bianconeri, mettendo una seria ipoteca sulla conquista del nono scudetto della storia interista, dopo una straordinaria rimonta sul Milan. 45 anni dopo, un altro trionfo indimenticabile: la seconda tappa verso uno storico Triplete. Era il 16 maggio 2010, era l’Inter di Josè Mourinho.

Il presente, invece, è Inter-Juventus. Sabato, ore 18, a San Siro: “Sarò allo stadio – assicura Luisito -. Sento ancora molto la rivalità con la Juventus. Ai miei tempi la vera sfida era contro di loro, non a caso si parla ancora adesso di derby d’Italia. Battere i bianconeri aveva un sapore speciale. Nella mia mente ci sono solo immagini fantastiche, anche perchè vincevamo quasi sempre noi” racconta con il sorriso.

Nello sfogliare il libro dei ricordi, impossibile non parlare della finale di Coppa dei Campioni, vinta a Vienna contro il Real Madrid: “È stato il successo più bello. Eravamo in crescita e aver vinto la finale contro una formazione di quello spessore ci ha dato la consapevolezza di essere diventati una squadra di livello. All’Inter non è mai stato regalato nulla, ci siamo dovuti sudare sempre tutto sul campo. La felicità che ho visto quella sera sul volto del presidente Angelo Moratti quando abbiamo alzato la coppa è qualcosa che non dimenticherò mai. Meraviglioso”.

Meraviglioso come tornare a San Siro con Inter Forever: “È stato bello ritrovarsi per Inter-Celtic dopo tanto tempo. Il legame con i colori nerazzurri è sempre fortissimo, siamo e saremo sempre a disposizione del club. Per me, poi, l’Inter è qualcosa di speciale. Sono arrivato qui a 26 anni, pensavo di restare solo qualche anno, invece si è creato un rapporto unico. È un onore rappresentare i colori nerazzurri nel mondo”.

In chiusura, si torna sull’attualità: “Sabato sarà importante vincere, perché c’è ancora la possibilità di conquistare un posto in Europa. L’Inter, quest’anno, è stata discontinua ma ultimamente ho visto una buona squadra, in costante crescita. Mancini sa bene cosa deve fare e con il supporto della società riuscirà a riportare il club dove merita”.

fonte: inter.it

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