Lazio-Inter, scandaloso non accettare il tifo altrui. I sostenitori biancocelesti…

Gemellaggi tra tifosi e nuove norme sulla sicurezza negli stadi forse non saranno mai abbastanza per evitare che si consumino episodi di cui il calcio italiano non può che vergognarsi.

Nella serata di ieri, durante la partita Lazio-Inter, è stata scritta un’altra pagina nera sul libro del calcio italiano. Un episodio agghiacciante di per sé, terribile poi se si considera il fatto che sia avvenuto in tribuna, settore neutrale. In un match caldo, in cui l’arbitro ha commesso qualche errore ed i padroni di casa non sono riusciti a sfruttare il vantaggio della sconfitta della Roma, anche gli animi degli spettatori si sono scaldati.

IL FATTO – La partita viaggiava sul risultato di 1-1, l’Inter era in superiorità numerica di ben 2 uomini ed aveva appena sbagliato il rigore dell’1-2. Siamo al minuto 39 quando un tacco di Palacio libera Hernanes, il quale batte Berisha di sinistro. L’Olimpico si gela, si sente solo l’esultanza del settore ospiti e di qualche interista, tra cui un padre accompagnato dalle due figlie. E sono proprio quelle urla di gioia che scatenano la rabbia di tre laziali, i quali non si esimono dal minacciarli (ragazze comprese) di alzare le mani. Qualcuno deve trattenerli, mentre la famiglia afferma educatamente il proprio diritto a tifare ed esultare. Inizia, dunque, una guerriglia verbale, alla quale prendono parte la maggioranza dei tifosi di casa. A sostegno degli interisti? No, a sostegno di chi aveva minacciato due ragazze, di cui una minorenne, di raggiungerle sugli spalti per risolvere la questione a modo suo. Al termine della gara, i tre devono subito lasciare gli spalti, tra gli insulti comuni di donne, uomini e, ciò che fa più dispiacere, bambini. Ebbene sì, anche loro hanno dovuto assistere a questa scena e qualcuno di loro ha imitato i più grandi. Nessun ferito, nessuno scontro fisico, ma è da segnalare la totale assenza di vigilanza al momento dell’accaduto. Le due ragazze sono state scortate all’uscita dal padre e da altri familiari, peraltro laziali, anche questi ultimi usciti tra gli insulti generali.

Biancocelesti piegati non solo dall’Inter, ma anche e soprattutto dalla propria tifoseria. Una vergogna che continua a consumarsi soprattutto in Italia, dove non è possibile professare il proprio tifo. Il fatto, poi, che le minacce siano state rivolte a ragazzine rende il tutto ancora più raccapricciante.

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