Hernanes: “Bellissimi ricordi alla Lazio. L’Inter può ancora qualificarsi in EL, sulla mancata convocazione col Brasile…”

Si avvicina la sfida contro la Lazio e qualcuno, oltre il tecnico interista, la sente più degli altri. Si tratta di Anderson Hernanes.

Per il centrocampista nerazzurro, il match dell’Olimpico segnerà una sorta di ritorno al passato, in quello stadio che ha visto le sue prodezze per quattro stagioni. Questa volta, però, non vestirà la maglia biancoceleste e, per la prima volta dopo un anno e mezzo, tornerà all’Olimpico come avversario: “È stata casa mia per quattro anni e conservo dei bellissimi ricordi alla Lazio. So già che non appena vedrò l’Olimpico dal pullman, mi emozionerò e sentirò delle sensazioni fantastiche”. Un legame forte ai colori biancocelesti, che ha salutato nel gennaio 2014: “E’ stato molto difficile dire addio alla Lazio. Non so se esulterò al gol, quelle sono emozioni del momento. E poi dobbiamo prima vedere se accadrà”. Ha già segnato ad un’altra romana, adesso tocca vedere se riuscirà a ripetersi anche domenica sera, contro una squadra che ha dimostrato di avere tante qualità: Per me segnare è sempre un motivo di grande gioia, soprattutto se fai gol alla Roma. Non sottovalutiamo la Lazio, che non è solo Felipe Anderson. Pioli ha una bellissima squadra composta da tanti campioni”. Spazio anche a qualche considerazione sulla lotta al terzo posto, per il quale gli uomini di mister Pioli sembrano potercela fare secondo “Il profeta”: “La Lazio non ha un calendario semplice, ma ha tutte le carte in regola per qualificarsi in Champions”. Ironico, aggiunge: “Devono continuare a fare bene, ma dopo la nostra gara”.

Come non parlare, poi, delle possibilità dell’Inter di qualificarsi in Europa: “Matematicamente possiamo ancora farcela e dobbiamo giocarcela già a partire dalla sfida contro la Lazio”. Il profeta è ottimista, nonostante lo o 0-0 casalingo col Chievo che ha diminuito le speranze per i nerazzurri: “C’è un motivo per cui abbiamo pareggiato: non è mai semplice affrontare squadre che vengono a San Siro e si difendono”.

E sul suo ruolo…:“Non ho mai avuto preferenze sul ruolo in cui giocare, ma credo che arrivato a questo punto della mia carriera ho capito di essere più portato per fare il trequartista. E’ ovvio che quando stai fuori tanto tempo bisogna essere forti, ma senza cambiare obiettivo. E’ questo il segreto per superare i momenti duri”.  

Infine, un po’ di rammarico per la mancata convocazione in Nazionale per la Coppa America: “Sono dispiaciuto per la mancata convocazione, è una cosa a cui tengo. Ma devo dire che sono tornato a giocare con continuità da poco”. 

 

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