Inter dalle due facce: difesa in crescita ma attacco sterile ultimamente

Inutile nascondere che in casa nerazzurra ci sia grande delusione per il pareggio odierno contro il Chievo che complica i piani della Banda-Mancini nella ricorsa disperata all’Europa League 2015/16. Basti pensare che senza i sei punti persi malamente in casa con Chievo, Cesena e Parma (le ultime due retrocesse o quasi) l’Inter sarebbe a 55 punti cioè a -1 dal Napoli che ancora deve giocare la sua partita contro il Milan.

I nerazzurri hanno dimostrato per l’ennesima volta che riescono a dare il meglio contro avversari di livello e disposti a giocarsela alla pari, soffrendo molto invece le squadre che si chiudono e che giocano di ripartenza. Ecco spiegato che la squadra milanese abbia perso tantissimi punti con le squadre che attualmente occupano la parte destra della classifica.

A livello più generale c’è da dire che il momento dell’Inter resta positivo nel senso che lo scialbo pareggio del Meazza è comunque il sesto risultato utile consecutivo poichè l’ultima sconfitta risale al 22 marzo quando i nerazzurri uscirono sconfitti da Marassi contro la Samp. In totale addirittura risultano solo 2 sconfitte nelle ultime 13 partite in cui sono stati ottenuti comunque 23 punti, non una media così negativa.

Un aspetto che però emerge nell’ultimo periodo in questa squadra è l’involuzione dell’attacco parallela alla crescita difensiva. Da una parte si può notare che l’Inter ha segnato appena 8 gol nelle ultime 6 partite, dall’altra almeno si registra una difesa che finalmente sembra aver trovato gli automatismi giusti grazie a un Vidic ormai leader e Juan Jesus che si sta adattando bene nel ruolo di terzino di contenimento. Nelle ultime 6 gare di campionato infatti l’Inter ha subito solo 3 gol e per ben tre volte ha mantenuto la porta inviolata.

Si sa però che nel calcio moderno ogni grande squadra fonda la propria forza sull’equilibrio e di conseguenza il grande obiettivo di questa squadra deve essere proprio questo, sia per il futuro ma anche in questo finale di stagione.

E’ chiaro infatti come la giusta parità fra la pericolosità in attacco e la compattezza difensiva sia decisiva per trovare la quadratura del cerchio perchè se manca uno dei due elementi si rischia comunque di dare origine a un cammino ricco di passi falsi come quello attuale.

 

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