GdS – Chivu: “L’Inter ha l’obbligo di tornare in alto, su Inter-Roma dico che…”

Nell’Inter del Triplete era uomo ovunque, centrale, laterale con licenza in qualche occasione di far gol. Verso Inter-Roma La Gazzetta dello Sport intervista il doppio ex Christian Chivu, che ha smesso da un anno i panni del calciatore.

Per ora sto bene senza calcio, un pò mi diverto col tennis anche se mi piacerebbe lavorare con i ragazzi, intanto faccio il baby sitter per le mie bambine e non è mica facile!

Da un livello della Serie A che a detta di Chivu ha perso il suo alto livello si va al primo punto nella sfida di sabato sera: “Tutte e due si sono rifondate, ma i giallorossi hanno cominciato prima. Nel gruppo di Mancini c’è tanta qualità, però manca sicurezza nei propri mezzi e questo non permette la continuità,
perché secondo me la rosa è da zona Champions. Il calo della Roma invece mi stupisce, non me l’aspettavo. Dopo l’anno scorso pensavo di vedere una crescita, ma ha pagato a livello mentale.
La Champions ha tolto fiducia, senza contare che il mercato di gennaio non ha portato alcun vantaggio.
Io comunque continuerei con Mancini e Garcia, che hanno l’esperienza giusta per riportare tutte e due al vertice. Basta ricordarsi che per vincere occorre per prima cosa una difesa forte»

Il futuro di Inter e Roma per Chivu sembra positivo: “Per tradizione l’Inter ha l’obbligo di tornare in alto in Italia e in Europa, mentre la Roma poteva migliorare di più, ma è difficile farlo se ogni anno vendi i migliori per tappare i buchi. Comunque entrambe hanno dirigenti capaci e sono convinto che faranno bene, Pallotta e Thohir stanno portando qualcosa di nuovo in un calcio che invece vive molto di stereotipi“.

Approfittando del passaggio delle due società in mani straniere il ricordo va ai presidenti che Chivu ha conosciuto in carriera, Franco Sensi e Massimo Moratti: “Due persone fantastiche. Sensi mi è stato vicino anche nei momenti meno felici, per esempio quando il mio trasferimento dall’Ajax stava saltando. Di Moratti invece dico solo che tutto ciò che potete sentire di bello su di lui dovete moltiplicarlo per dieci”.

Sul pronostico per domani non si sbilancia: “Non mi piace fare pronostici però, parlando di giovani, dico che Kovacic ha un talento pazzesco, gli manca solo fiducia, mentre Guarin e Icardi hanno qualcosa in più. Tra i giallorossi mi piace Verde, se continua così può fare carriera, e mi pare che Ljajic stia facendo abbastanza bene. Iturbe invece sta soffrendo, ma alla sua età fare il salto di qualità non è facile”.

Il passaggio dalla Roma all’Inter per Chivu non fu affatto semplice e lui lo ricorda cosi: “Il mio addio fu considerato un tradimento, forse per il tanto amore che c’era stato prima. Quel giorno sbagliai e chiesi scusa, però alcuni in tribuna Tevere mi dissero delle cose orribili sull’incidente alla testa che avevo avuto. L’epiteto “zingaro” non mi offende neppure, così come un calciatore di colore non dovrebbe prendersela se gli dicono “nero”, ma quel giorno mi augurarono la morte in mille modi. Fu una cosa molto brutta»

Con la Juve in semifinale si parla spesso di possibilità del Triplete, a Chivu viene chiesto chi, in una gara secca, tra Juve attuale e Inter del 2010 avrebbe la meglio, la risposta è chiara: “Non ho dubbi: noi di sicuro“.

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