Fuori i secondi

Ultima chiamata. Ultima e definitiva.
Come se fossimo in un aeroporto con un volo in partenza, chi c’è, sale a bordo e partecipa al viaggio, per chi non c’è, fine dell’avventura.
Così è il cantiere Inter in questi giorni e così lo sarà fine al termine della stagione.

La rivoluzione sta iniziando ed il tempo delle decisioni è imminente e senza appello.
Come su un ring in un incontro di boxe, ci sono da combattere gli ultimi nove round senza più alcuna interruzione, senza più i secondi pronti a dare un consiglio o un aiuto: “Fuori i secondi e via al match”.
I giocatori dell’Inter sono chiamati a dimostrare di meritare la maglia per la prossima stagione, quando il tempo dei forse e dei però sarà finito, la rivoluzione avrà preso il via e non potranno più esserci giustificazioni.
Tutti i calciatori, nessuno escluso deve dimostrare a Mancini di poter far parte del nuovo progetto, la società tutta, questa volta, è con il tecnico, sono i giocatori, al massimo, che pagheranno.

Probabilmente Kovacic domenica non giocherà, perchè il Mancio del Maghetto di Linz conosce molto, forse tutto e da dimostrare non c’è molto, c’è solo da verificare se i milioni che le big europee sono disposte a spendere per Mateo, possano essere investiti su calciatori più pronti e congeniali alle idee del tecnico.
Un altro giocatore indiscutibile che sarà al centro della nuova Inter è Shaqiri, lo svizzero ha talento da vendere, voglia di fare e di dimostrare, con un gran carisma in campo e nello spogliatoio.

Tutti gli altri, devono dimostrare di valere la maglia ed il blasone che indossano, chi per ragione di attaccamento ai colori, vedi Handanovic, chi per ragioni economiche, vedi Maurito Icardi, chi per ragioni tecniche, sono attesi al varco dal tecnico.
Stesso discorso vale per i giovani del vivaio come Puscas e Donkor o per gli esclusi come Obi.

Domenica c’è il derby e quindi, causa mancanza di altri obiettivi, la partita più importante della stagione, il match del dentro o fuori, i 90′ per richiamare i tifosi, l’orgoglio e la voglia di lottare e l’attenzione dell’allenatore.

Quindi fuori i secondi ed avanti con il primo round.

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