Inter, si chiedeva una prestazione esattamente così: corsa, cuore e orgoglio

Finalmente. Parola che sicuramente sarà venuta in mente a tanti tifosi nerazzurri ieri sera guardando Hellas Verona-Inter. Tre gol segnati, zero subiti, tre punti in classifica e tanto altro di positivo per la banda-Mancini, che dopo alcune partite al limite della decenza hanno finalmente tirato fuori quella forza d’animo che ogni uomo ha dentro di sè, tanto più se è un atleta e nello specifico un calciatore che sa di dover onorare i colori che indossa.

Le partite che restano da giocare ai nerazzurri si riveleranno probabilmente una pura formalità, essendo remota la possibilità di raggiungere anche quel sesto posto che significherebbe preliminare di Europa League, che nel giro di un paio di mesi è passato da essere l’obiettivo minimo  stagionale a essere persino oltre le possibilità nerazzurre per la distanza che separa l’Inter dalla sesta piazza della classifica.

Bisogna partire dal presupposto che l’Hellas Verona di Mandorlini quest’anno è molto diverso da quello spettacolare della passata stagione ma presentava un Toni in forma smagliante (miglior marcatore di campionato nel 2015) e comunque in casa è sempre una squadra ostile. Lo sa bene il Napoli che qualche settimana fa ci ha lasciato la pelle perdendo con un secco 2-0.

A sorpresa Mancini lascia fuori Shaqiri e Kovacic e questa scelta per quanto indicativa può avere ugualmente un suo perchè, ovviamente ipotetico. Come si è già detto le restanti partite servono a onorare la stagione cercando di fare più punti possibili per ottenere un piazzamento che sia il più dignitoso possibile ma soprattutto saranno test importanti per la società per capire chi davvero ha voglia e merita di far parte dell’ambizioso progetto-Inter anche nella prossima stagione.

Ecco spiegato come Shaqiri sia già inamovibile per l’anno prossimo ed essendo apparso opaco nelle ultime prestazioni, il Mancio abbia optato per il suo non-impiego. Discorso molto diverso per Kovacic, al quale sono stati destinati solo pochi minuti nel finale come spesso accaduto in questa stagione e che, al momento, appare il big più propenso a lasciare l’Inter in caso di una offerta congrua. Il talento del croato è indiscutibile e forse merita più chance di essere messo in mostra, ma l’ex Dinamo Zagabria troppo raramente ha mostrato di avere carattere e uno spirito veramente combattivo.

E così in campo vanno quelli che hanno da dimostrare di meritarla questa maglia, primo su tutti Hernanes. Spesso criticato anche per l’elevato costo d’acquisto, il Profeta ieri è stato uno dei migliori abbinando corsa e qualità sulla trequarti, elementi che hanno messo in palese difficoltà la difesa veronese. Un encomio anche per D’Ambrosio che ha macinato chilometri sulla fascia anche se deve crescere nella lucidità al momento di crossare, ma in un momento di penuria tutto va preso con il sorriso.

E poi ci sono loro. Gli argentini che per l’ennesima volta hanno dimostrato che l’Inter ha bisogno di loro in maniera imprescindibile quest’anno: Palacio e Icardi, Icardi e Palacio, uno fa assist e l’altro segna e viceversa. Maurito è a -1 dalla vetta della classifica marcatori e El Trenza sembra essere tornato al top della forma. Cosa chiedere di più?

Adesso l’imperativo categorico è solo quello di mettere questa intensità e questo cuore anche in tutte le partite che restano da giocare da qui a fine stagione. Che siano contro Milan, Roma o Chievo poco importa, perchè troppe volte quest’anno i colori nerazzurri sono stati svalutati ed è ora che almeno per uno scatto di orgoglio personale tutti quanti diano il massimo per ricordare a tutti il vero valore di questa maglia.

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