Serve unione, almeno per una volta

Forse la rivoluzione, anche affidandosi alle ultime dichiarazioni di Roberto Mancini, ci sarà davvero e riguarderà buona parte della rosa attuale.

Ciò, però, da solo non può bastare, ci dev’essere di più e soprattutto da parte di tutti.

In questi anni ciò che più ha colpito i tifosi e gli addetti ai lavori è la mancanza di coerenza e coesione all’interno della stessa società.
In molti, in questi lunghi e difficili anni post triplete, si sarebbero aspettati nelle occasioni di grandi decisioni e stravolgimenti, una figura unica e forte della società che ci mettesse la faccia, oltre al solito Massimo Moratti, ma non solo, si sarebbero aspettati un’unione d’intenti e di decisioni da tutti i rami societari.
Invece, questo, non c’è mai stato. Ci sono state le parole dell’ex presidente nerazzurro, dichiarazioni di alcuni dirigenti ma spesso vaghe, non allineate le une con le altre e, nell’insieme, si dava l’idea di una società poco presente e disunita.

Gli uomini forti dello spogliatoio a poco a poco sono stati allontanati e anche chi, con una storia nerazzurra alle spalle, mediava tra società, giocatori e tifosi, come Ivan Ramiro Cordoba, non c’è più.
E’ successo per molte ragioni tra le quali le richieste degli allenatori, il marketing, il mercato globale e il FPF e svariati tentativi di progetti, ma ora è il momento di ricominciare.

Oggi una bandiera è tornata in società come vice Presidente, c’è un allenatore tra i primi della classe, un management internazionale e di primo livello ed un presidente che ha dato segnali di fiducia e di volontà.

Ciò che manca e che i tifosi pretendono è coesione, anche ora che Mancini ha calato la maschera dell’ottimismo, anche ora che le difficoltà sono palesi, la società deve far fortino intorno alla squadra, per non perdere altra strada, per far capire che l’Inter è solida e determinata fino al triplice fischio finale dell’ultimo match di campionato.

E se rivoluzione sarà, dovrà essere una scelta corale e opportunamente condivisa e supportata da tutti, senza esitazioni, con un’idea chiara del mercato necessario e delle cessioni doverose.

I volti e le parole di figure come Zanetti, Ausilio, Bolingbroke ed anche Fassone, pur se non amato dalla Curva, devono essere importanti e devono viaggiare all’unisono, per rendere inespugnabile il fortino Inter.

Un’unione è necessaria, almeno per una volta.

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