Moggi diffamò Facchetti, adesso rischia la condanna. Sentenza attesa per metà luglio

Una storia infinita che dura una vita quella tra Luciano Moggi e la giustizia italiana.

A pochi giorni dall’assoluzione per prescrizione, l’ex dirigente bianconero ha ancora problemi con la giustizia. Questa volta rischia una condanna nel processo per diffamazione a Giacinto Facchetti, nell’ambito del quale il pm Elio Ramindini ha chiesto una multa di diecimila euro. Moggi, infatti, è stato querelato da Gianfelice Facchetti, figlio di Giacinto, per alcune dichiarazioni dello juventino nel corso di una trasmissione di Sportitalia. Rivolgendosi all’allora capitano dell’Inter Javier Zanetti, lo juventino insinuò che dalle carte dell’inchiesta emergevano contatti con il suo presidente (appunto Facchetti) per modificare le griglie di designazioni degli arbitri e la richiesta a un arbitro di vincere la partita di Coppa Italia con il Cagliari.

Ecco come la versione online de “Il Giornale” ha riportato la faccenda: “Nella sua requisitoria il pm ha accusato Moggi di “premeditazione” nel diffamare Facchetti, sulla cui limpida figura Ramondini si è soffermato a lungo citando anche un libro di Luigi Garlando. Poi l’accusa ha ricordato che anche se Moggi alla fine se l’è cavata con la prescrizione, nella sentenza diventata definitiva la scorsa settimana è stata riconosciuta “senza alcun dubbio la sussistenza dell’associazione” di cui Moggi faceva parte e la “gravissima intrusione in ambito federale di soggetti ad esso estranei come appunto il Moggi che proprio perché appartenenti alla dirigenza di squadre di calcio non avrebbero dovuto tenere contatti così frequenti e di tenore così influenti”. Ramondini ha ricordato come Moggi avesse consegnato al designatore arbitrale Paolo Bergamo delle SIM telefoniche estere per poter conversare al riparo da orecchi indiscreti. Ramondini ha accusato Moggi di avere riprodotto anche durante questo processo la “tecnica diffamatoria” già manifestata nella intervista contro Facchetti, cercando di “mettere nel calderone” anche il presidente nerazzurro: “così fan tutti: tutti colpevoli nessun colpevole”. Affermazioni che davanti alle telecamere Moggi avrebbe fatto “con tono di sufficienza e provocatorio“.

Adesso ha preso parola per la partcivile l’avvocato del figlio di Facchetti, poi toccherà al legale di Moggi. La sentenza definitiva è attesa per il 15 luglio, proprio tre giorni prima del compleanno di Giacinto Facchetti.

Impostazioni privacy