Questo 4-2-3-1 “non s’ha da fare”

Fin dal suo insediamento sulla panchina dell’Inter, Roberto Mancini ha avuto ben chiara quella che sarebbe stata la sua squadra ideale e il suo modulo peculiare. Complice l’esperienza internazionale maturata in Inghilterra e Turchia, il tecnico jesino ha preso come marchio di fabbrica il 4-2-3-1. 

Ha cercato di esportare anche all’Inter questo suo credo tattico, ma con scarsi risultati finora. Il cambio in corsa nel match contro la Fiorentina, non ha fatto altro che sancire l’inadeguatezza di questo modulo alla squadra nerazzurra, o almeno alla rosa attuale.

Un modulo così offensivo, ha due basi fondamentali: ali offensive capaci di assicurare le due fasi e due mediani in grado di sostenere i 4 attaccanti. Al momento l’Inter non ha nè gli uni, nè gli altri. Shaqiri è l’unico a poter ricoprire il ruolo di esterno offensivo, ma sulla sinistra latitano opzioni dopo il flop Podolski. Anche in mediana l’unico capace di ricoprire il ruolo di diga è Medel, mentre ad esempio Guarin sarebbe troppo sacrificato in quella posizione.

La rosa dell’Inter è piena zeppa di mezz’ali, quindi il modulo più consono alle caratteristiche della squadra sembra proprio il 4-3-3 o 4-3-1-2. Una disposizione capace sia di assicurare la giusta copertura a centrocampo, ma allo stesso tempo di fornire l’ampiezza necessaria in attacco, sgravando gli elementi offensivi da eccessivi compiti di copertura.

Vedremo se nelle prossime gare Mancini opterà ancora per il suo modulo prediletto, o preferirà dare continuità a quello schema che tanto era stato interpretato nel mese di Febbraio.

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