GdS – Jim Craig: “Quell’Inter di galantuomini, il Celtic era il top al mondo”

Jim Craig ora ha 71 anni e fa il dentista. Come ricorda la Gazzetta dello Sport, l’ex terzino scozzese giocò la finale di Coppa Campioni contro l’Inter nel 1967, vinta dal Celtic. Nella sfida che si tenne a Londra, fu protagonista in negativo dopo pochi minuti, causando un rigore a favore dei nerazzurri. Ecco le sue parole:

Giusto o sbagliato quel penalty?

“Sbagliato. Fu un regalo all’Inter, che evitò una sconfitta più pesante perché Sarti fu fenomenale. Parò tutto, o quasi. Ma noi eravamo la migliore squadra al mondo e vincemmo la partita. In quella stagione conquistammo
cinque trofei, giocando un calcio da favola. Ricorda l’Ajax degli anni Settanta? Beh, noi anticipammo gli olandesi. Lo stile era quello. La nostra filosofia era il calcio d’attacco. Siamo stati i primi a pressare l’avversario”.

Qual era il segreto di quella squadra che ha fatto la storia?

“Dieci di noi erano di Glasgow. C’era un senso di appartenenza fortissimo. E Stein era un signor allenatore”.

Che ricordi ha di quell’Inter?

“Mazzola era il miglior talento. Facchetti era un galantuomo. Ho avuto il piacere di incontrarlo più volte anche dopo il ritiro. L’ultima nel 2002, in occasione della finale di Champions vinta dal Real Madrid con il Bayer Leverkusen, qui a Glasgow. Burgnich e Sarti erano eccezionali. Picchi era una fortezza. Stein e Herrera prima si provocarono, ma i giocatori furono i primi a farci i complimenti”.

Perché il Celtic non è riuscito ad aprire un ciclo come l’Ajax?

“Nella Coppa dei Campioni successiva fummo eliminati al primo turno dalla Dinamo Kiev. Rovinammo tutto nella gara in casa, perdendo 2-1. Dopo 29’ era già 2-0 per loro. Doveva essere una festa, fu un disastro”.

E il Celtic di oggi?

“E’ una buona squadra, ma non è paragonabile al Celtic di allora. Quello attuale è abituato a vincere facile. L’assenza del Rangers è un handicap”.

L’Inter?

“Mi sembra una squadra in ricostruzione. Penso che il discorso qualificazione sia molto aperto e in ogni caso mi aspetto due sfide divertenti”.

I rapporti con i vecchi compagni del Celtic?

“Ci vediamo abbastanza spesso, anche se l’età comincia ad avanzare e abbiamo perso Simpson, Murdoch e Johnstone”.

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