Milito: “Mourinho il migliore. Il triplete il top della mia carriera”

L’ex bomber nerazzurro Diego Milito racconta la sua carriera fantastica, continuando a segnare e far sognare i tifosi del Racing. 

Dopo aver vinto tutto e di più con l’Inter, torna nel “suo” Racing per riconquistare un titolo che mancava da tredici anni.

Ancora lui in trionfo. Gli anni passano ma lui é sempre piú decisivo. Al Racing é stato definito un idolo, ma lui rimane con i piedi per terra, ecco le sue parole tramite il sito ufficiale di Gianluca Di Marzio. Come si diventa idoli ? Vincendo trofei. Ho avuto la fortuna di vincere gli ultimi titoli della storia del Racing e mi sento privilegiato. Sono grato alla gente, ma non mi piace definirmi un idolo. É chiaro che sono  orgoglioso, ma nulla di più. Non é facile tornare nel club dove si é cresciuti, ringrazio la mia famiglia che mi ha sostenuto. Per me é stato un sogno ritornare qui, é stata una sfida importante.”

Non solo Racing per Milito. L’argentino ha scritto la storia dell’Inter, oltre ad aver giocato con Genoa e Saragozza: “Ho cercato di adattarmi alle abitudini europee. Andare in Italia significava cambiare completamente vita. Anche quando giocavo lì, però, avevo sempre il calcio argentino dentro di me. Differenze? In Argentina si corre tanto, il calcio è molto fisico. Non ci sono squadre straordinarie come un tempo, ma c’è molta competizione. I giovani? Oggi vedono il calcio come un lavoro, non più come una passione. Le tv e i social network hanno fatto perdere quella passione per il calcio. In Argentina c’è più fame di progresso rispetto all’Italia. Lì i giovai hanno tutto servito, ottengono le cose troppo facilmente”.

Mourinho? “Uno dei migliori al mondo. Ottiene il cento per cento da ogni giocatore. La sua carriera parla per lui. Campionato con il Racing o Triplete con l’Inter? Hanno due significati diversi. Nel 2010 ho raggiunto l’apice della mia carriera, ma il titolo con il Racing ha un sapore speciale. La Nazionale? Ho avuto la sfortuna di giocarmi sempre il posto con grandi attaccanti. Non ho giocato con molta continuità, ma sono orgoglioso di aver indossato quella maglia”.

Fonte: dimarzio.com

 

 

 

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