Mou la chiamava prostituzione intellettuale

Negli ultimi giorni, dopo la partita di Empoli si è forse troppo parlato, e scritto, di “passi falsi” e di “passi indietro”. Tutti sono stati pronti a criticare squadra e allenatore, e questo Mancini lo sa, ha pronto davanti a sè un plotone d’esecuzione pronto a colpirlo ad ogni errore di formazione e di gioco. Del gesto tecnico che ha portato al gol Shaqiri contro la Samp nessuno ne parla., nessuno lo esalta. Palla a Poldi, gran difesa di palla, tacco del tedesco e palla per lo svizzero che stava tagliando,  rete. Un azione che forse non si vedeva dai tempi delle coppia Milito-Eto’o. E pensare che a detta di mister Mancini i due neo acquisti hanno solo 60 minuti nelle gambe, forse. D’altronde erano tutti impegnati a pensare ai blucerchiati e della loro prova difensiva effettuata con un muro davanti a Romero, capaci di rimanere in parità per 70 minuti. Dimenticando che l’Inter, se fosse stata meno sprecona, sarebbe andata in vantaggio 2 volte nel corso del primo tempo.
Fino a un paio di settimane fa Erick Thohir era considerato un poveraccio che non avrebbe mai speso una lira per l’Inter, adesso è tutto cambiato. Ora ET ci porterà in rovina, a detta di molti. Sarà, ma intanto l’indonesiano, oltre a Shaqiri (spesso definito “grasso”, si sa, il rumore dei nemici provoca fastidio)  e Podolski (invece lui per molti è un panchinaro e un rifiuto della Premier) ha fatto entrare nel team Inter Marcelo Brozovic, 22 anni, di belle speranze, centrocampista più di qualità che di quantità, titolare di quella Croazia che a San Siro ci ha dato lezioni di calcio. Nella formazione di Kovac il giovane talento gioca accanto a nientemeno che Modric. Non aspettiamoci il nuovo Cambiasso o il ritorno di Stankovic. Il croato avrà bisogno di adattarsi al calcio italiano e ai suoi ritmi e quindi capiterà di vederlo sbagliare, specie nei primi tempi. Brozovic non sarà l’ultimo colpo di questa sessione invernale, l’Inter ha infatti tesserato anche Granada Murillo, altr0 ventiduenne di cui spesso è stato parlato bene.
Abbiamo sopportato per troppo e lungo tempo quel calcio che andava per vie orizzontali, quel calcio che ci faceva addormentare già al trentesimo. E adesso dobbiamo stare vicino a tutti questi nuovi giovanotti, che presto o tardi ci potranno togliere grandi soddisfazioni.

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