E adesso chi lo spiega alla Uefa?

Con l’ingaggio di Roberto Mancini Erik Thohir ha deciso di dare una svolta alla stagione nerazzurra. I tifosi sul web hanno già dimostrato l’entusiasmo perduto negli ultimi mesi e acclamano il nuovo allenatore, come salvatore della patria. Lo stesso tecnico di Jesi, però, ha affermato di non aver la bacchetta magica, e di non voler fissare scadenze. Bisognerà lavorare fin da subito bene e conoscersi, per valutare come andare avanti.

L’arrivo del Mancio sicuramente dimostra, anche ai più scettici, che Thohir i soldi li abbia, ma soprattutto che abbia l’intenzione di spenderli per la causa nerazzurra. Con un ingaggio di 8 milioni lordi, per due anni e mezzo, non lo si può negare. Sul Corriere della Sera, Mario Sconcerti il quale, nella sua disamina, afferma come questo sia il primo vero investimento del tycoon, su un allenatore che conosce il calcio europeo e ancora più i giocatori, ma soprattutto ama quelli più costosi. Ma la dirigenza sarà veramente in grado di accontentarlo?

Come detto, il suo ingaggio per i prossimi due anni e mezzo verrà a costare poco più di 21 milioni lordi a stagione, che si sommano ai 14 da pagare a Mazzarri fino al luglio 2016. In totale 35 milioni di euro in bilancio. Senza contare i vari ingaggi dei collaboratori dei due tecnici, che di conseguenza aumentano la cifra finale.

Tutto ciò a poco più di due settimane dall’incontro con al UEFA per il fair play finanziario, nel quale il presidente nerazzurro aveva esposto il piano quinquennale di risanamento, per evitare sanzioni sul campo (come potrebbe essere l’esclusione dalle competizioni europee).

E’ vero, dunque, Thohir ha deciso di mettere mano al portafogli, per la seconda volta nella sua gestione, dopo l’acquisto di Hernanes, e di riportare in Italia uno degli allenatori più vincenti della storia della Beneamata. Il rischio, però, è di non vedere la squadra puntellata nei giusti reparti. Con la difesa  a 4 ora si può evitare di andare alla ricerca di un difensore, ma Mancini è un allenatore che ha sempre voluto avere tante scelte nel pacchetto offensivo. Solo tre punte sono poche per coprire due posti a partita, soprattutto se si considera che l’Inter, si spera almeno fino a marzo, dovrà disputare tre gare a settimana. L’acquisto di uno o due giocatori offensivi, una punta e un centrocampista di qualità, oltre che di un terzino sinsitro di ruolo, appaiono doverosi e necessari.

Spetterà ancora ad Ausilio fare i salti mortali? Ma a che pro? Puntellare la rosa con altri giocatori di fascia media, o altre promesse, potrebbe risultare ancora una volta deleterio. L’Inter, per poter mirare a obiettivi concreti, ha bisogno di gente di prima fascia. E questi giocatori, come Mancini sa benissimo, costano caro. Starà a Thohir dover scegliere, se spiegarlo alla Uefa o ai tifosi. Per ora, piuttosto che avere un ambiente in subbuglio, ha preferito tranquillizzare gli animi ed esonerare Mazzarri, sperando di ritrovare l’affetto, e la vicinanza ai tifosi. Ossia l’aumento di affluenza allo stadio, oltre che nel merchandising.

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