GdS – Inter, torna l’uomo dei sogni

Se n’era andato vincendo sotto un’incessante pioggia. Ha regalato all’Inter uno degli scudetti più sofferti della storia, un arrivo al fotofinish che solamente due anni dopo  sarebbe stato simulato da Mourinho a Siena. Roberto Mancini ha fatto l’Inter vincete, bisogna dargliene atto. E’ riuscito lì dove i vari Hogdson, Lippi e Cuper hanno fallito e ha costruito la spina dorsale di quella squadra che avrebbe fatto incetta di titoli. La Gazzetta dello Sport ripercorre le tappe che Mancini ha vissuto, dalla pareggite fino al Tardini, in mezzo Calciopoli e le dimissioni contro il Liverpool ma soprattutto tre Campionati, due Coppe Italia e altrettante Supercoppe italiane.

Uomo simbolo- Simbolo di una nuova e vincente Era nerazzurra, iniziata con lui e culminata con la Coppa Italia vinta da Leonardo. I motivi vengono spiegati anche dalla GdS: “Mancini arriva dopo una lussuosa gavetta consumata tra Fiorentina e Lazio. Gladiatore che ingaggiava battaglie verbali con Adriano Galliani ed altri dell’ancien règime. Se Mourinho è stato l’amante dell’Inter, Mancini è stato il marito perfetto”.

Anni d’oro- Continua la GdS elencando le prime fasi e le vittorie dello jesino, “Arriva nel 2004, conclude terzo la stagione  e vince una Coppa Italia dopo che sfuma ai quarti il sogno Champions. La stagione successiva comincia in gloria con il successo in Supercoppa italiana sui nemici juventini, e si chiude meglio con l’Inter che resta salda e asciutta nel naufragio di Calciopoli”.

Ibra, nuova Inter e il divorzio- E’ inutile negarlo, quella uscita viva e vegeta da Calciopoli è un’Inter da battaglia. Un panzer che per 4 anni non conoscerà rivali in campo italiano prima, e internazionale poi. Merito, soprattutto dei successi in Serie A è stato sicuramente di Zlatan Ibrahimovic. “Mancini si prende un’altra Supercoppa contro la Roma, realizza 17 vittorie di fila in campionato ma la sua macchina perfetta s’inceppa a Valencia dove esce di nuovo dalla Champions. Vince un altro campionato, a Siena con largo anticipo. La stagione successiva è ancora Ibrahimovic a regalare punti e successi a Mancini. L’ultimo campionato della sua gestione si chiude in maniera un po’ più drammatica, con una doppietta dello svedese a Parma che consegna il terzo scudetto consecutivo ai nerazzurri. Il divorzio arrivò svariati mesi prima: battuto a marzo dal Liverpool di Benitez a San Siro, Mancini annuncia le sue dimissioni che a fine stagione vengono accettate da Moratti”. E’ il passo conclusivo che porta Mancini a quello che aveva più l’aria di un addio, ma che si è rivelato alla fine un romantico arrivederci.

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