Continuano i problemi tra Mazzarri e San Siro

L’annuncio delle formazioni è ormai diventato un momento chiave prima delle partite dell’Inter. Un tempo tutto lo stadio, dopo aver urlato i nomi di tutti i giocatori, osannava il nome del proprio allenatore come se fosse un giocatore in campo. Oggi è tutto diverso, Mazzarri viene fischiato ed ieri lo speaker ha addirittura cambiato modo di annunciare la formazioni per evitare i fischi di San Siro. 

Prima di tutto bisogna dire che i fischi partono da tutti i settori dello stadio tranne che dalla Curva Nord (secondo anello verde), che ha sempre sostenuto il mister di San Vincenzo anche nei momenti più difficili. Mazzarri sa bene che la Curva è con lui, infatti dopo la partita di Europa League con il Qarabag li ha esplicitamente ringraziati. San Siro è sempre stato uno stadio difficile, facilmente soggetto ai fischi dei tifosi al primo sbaglio di un giocatore o di un allenatore. Ma da dove nasce questa antipatia per il tecnico nerazzurro?

Per rispondere a questa domanda bisogna andare indietro al 4 Maggio 2014, derby Milan-Inter. Mazzarri deve recuperare il gol di svantaggio e quindi per far ciò preferisce non inserire Javier Zanetti, negandogli l’applauso dei milanisti e l’emozione dell’ultima stracittadina. Una settimana dopo c’è Inter-Lazio e Mazzarri mette il Capitano in panchina per poi inserirlo nella ripresa come da programma. Ma all’annuncio delle formazioni, pesanti fischi vengono rivolti verso l’allenatore nerazzurro.

Viene allora da pensare, come confermato in questo inizio di stagione, che il fatto di Zanetti sia stato solo un pretesto per scatenare un sentimento che viene da lontano. Forse dal gioco espresso dall’Inter da quando c’è Mazzarri, o dalla gestione di alcuni giocatori chiave (Kovacic l’anno scorso),oppure semplicemente dal modo di fare dell’allenatore nerazzurro.

I fischi probabilmente continueranno, ma Mazzarri sa benissimo che se l’Inter dovesse iniziare a macinare punti e gioco anche lui potrà essere applaudito come tutti gli altri.

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