Moratti e Ferrero, tesi e antitesi, passato e futuro del calcio italiano. Tanto diversi ma uniti da quell’amore romantico verso il pallone, manifestato in modi diversi, anzi, diametralmente opposti. Inter e Sampdoria mercoledì s’incroceranno al Meazza, Moratti e Ferrero probabilmente no. Le due figure son però da studiare, paragonare, perchè una la storia del calcio italiano l’ha già fatta, l’altra la vuole riscrivere.
Moratti, eleganza e nostalgia – Da un lato Moratti e il suo charme che lo ha sempre contraddistinto, la sua compostezza ed eleganza che porta sempre con se. Mai un gesto o una dichiarazione fuori luogo, anche quando i risultati mancavano e le partite giravano male. Andato via in punta di piedi senza sbattere la porta, lasciando il suo più grande amore, la sua creatura che dovrebbe avere l’esperienza e la forza per camminare da sola con le proprie gambe. Il suo addio ha lasciato un velo di malinconia, lasciando un vuoto in Serie A che difficilmente potrà essere colmato. Lui c’ha sempre messo la faccia, oltre che il portafoglio, è stato messo alla berlina quando spendeva e non vinceva ed è stato applaudito, giustamente, da tutto il mondo calcistico quando arrivò in cima al mondo nel 2010.
L’euforia di Ferrero – Dall’altro lato, invece, c’è Ferrero. Egocentrico, ambizioso, senza peli sulla lingua. Scatenato nelle interviste, che le telecamere siano accese o spente per lui non fa differenza e non le manda a dire. Nuovo arrivato ma con un carattere abbastanza forte per alzare la voce in Lega. Irrefrenabile in tribuna con il suo tifo spasmodico, il fazzoletto con i colori della Samp avvolto sulla nuca, le corna nei finali di gara ancora incerti. Sono tutti segnali di come amore e sofferenza per i colori della propria squadra si fondano, dando vita a un personaggio esplosivo, già entrato nei cuori degli sportivi più esuberanti, oltre che in quelli dei tifosi blucerchiati. Lo stadio di proprietà costruito sul mare e i pronostici prima dei grandi incontri della Sampdoria sono solo le prime sorprese che questo personaggio ha regalato al calcio italiano.
Un calcio romantico – Unico punto di contatto fra queste due rette che sembrano parallele è l’amore per la squadra quasi paterno, per l’appunto romantico. Moratti la sua Inter l’ha lasciata ad un magnate che saprà farla rialzare dopo le difficoltà delle ultime due stagioni e sogna la finale di Champions League a San Siro, Ferrero la Sampdoria l’ha invece presa ed ha voglia, tanta voglia, di farla tornare grande, riportandola in posizioni importanti. Per ora sono sogni calcistici, sogni romantici.
RIPRODUZIONE RISERVATA