Juan: “Per lo scudetto è presto, ma dobbiamo tornare in Champions. Su Vidic, Dodò e M’Vila…”

Intervistato in esclusiva da La Gazzetta dello Sport, Juan Jesus ha raccontato le sue sensazioni in vista della prossima stagione:

Juan Jesus, come sta? Pensavamo a una ripresa graduale, invece nelle due uscite stagionali è quello che ha giocato di più.

“Ho recuperato nei tempi previsti, anche perché non ho fatto vacanze per presentarmi al meglio”.

A Pinzolo l’abbiamo vista in gran forma. Nel primo test ha anche segnato un gol, cosa che non le era riuscita in tutta la stagione scorsa.

“In campionato mi ero fermato a quella traversa di Bologna che ci avrebbe dato due punti in più. I miei compagni di reparto sono alti e forti di testa, quindi spesso Mazzarri sui calci piazzati mi chiede di non salire per sfruttare la mia velocità su un’eventuale ripartenza avversaria. Da me vuole concentrazione e difesa, non i gol”.

Che impressione le hanno fatto i nuovi arrivati?

“Dodò lo conosco bene, abbiamo anche giocato insieme nell’Under 19, anno 2009. Lui ha tecnica, salta l’uomo e spinge molto”.

M’Vila?

“Yann è una belva, ho visto alcune sue partite quando era in Francia. Ha presenza fisica, tecnica. Sarà di grande aiuto in una posizione fondamentale. Se rinunci a un bel po’ di soldi come ha fatto lui, vuol dire che hai motivazioni mostruose”.

Vidic?

“Poco da dire, per lui parla una carriera in cui ha vinto tutto. Serio, umile, professionale. E’ un onore allenarmi con lui. Condividiamo anche la stanza e comunichiamo in un misto tra inglese e italiano. E lo faccio arrabbiare: alla playstation vinco sempre io!”.

Nemanja però ha ammesso di non avere mai giocato a tre, anche se dice che cambia poco perché si tratta sempre di difendere e conta l’atteggiamento generale della squadra.

“Ha ragione, anche se giocando a quattro dietro rischi spesso il due contro due o l’uno contro uno, mentre a tre hai una copertura. Lui però capisce tutto al volo. In una difesa a 3 credo possa anche scambiarsi tranquillamente posizione con Ranocchia”.

Cosa può darvi in più la difesa a quattro?

“Un uomo in più davanti, con la possibilità di fare più possesso palla in mezzo al campo”.

Dove deve migliorare Juan Jesus?

“In tutto, dalla concentrazione alla tecnica, soprattutto col destro. Voglio lavorare duro per arrivare al pieno della maturità, sui 26 anni, da top player”.

Tenere fuori capitan Ranocchia e il totem Vidic sarà dura. Se Mazzarri giocherà a quattro, lei è pronto a fare anche il terzino?

“Ho giocato in quella posizione in Brasile. Anche se ero più bloccato e saliva di più il terzino destro. Certo avrebbe poco senso farmi fare l’esterno di spinta alla Jonathan o D’Ambrosio in un 3-5-2”.

Da terzino però entrerebbe in concorrenza col suo amico Dodò…

“Ma spirito di gruppo e concorrenza sono fondamentali in una squadra che vuole vincere tutto”.

A questo punta l’Inter?

“Con una rosa forte possiamo arrivare in fondo sia in campionato sia in Europa League”.

Questa è la prima stagione senza i senatori argentini. Cosa cambia?

“Avremo più responsabilità. Avendo vinto tutto, prima la pressione era sempre su Cambiasso, Milito, Samuel e Zanetti. Ora tocca a noi giovani aprire un nuovo ciclo. E dobbiamo farlo in fretta, perché l’Inter non può più stare fuori dalla Champions”.

A parte Ranocchia, Nagatomo e Jonathan, lei è tra i più «anziani». Pronto a fare il leader?

“Sono stato capitano in tutte le Under brasiliane. Ho le spalle larghe”.

Come può aiutare l’avere una rosa con più chili e centimetri?

“Metteremo più pressione agli avversari. E saremo più pericolosi sulle palle inattive”.

Quali errori dell’anno scorso non dovete ripetere?

“I pareggi! Ne abbiamo fatti 15, quindi perso 30 punti. Assurdo. Dobbiamo rimanere più concentrati sino all’ultimo secondo. A volte abbiamo faticato a gestire la partita. In questa stagione dobbiamo dare la vita. Ogni match sarà una guerra. Impensabile di stare ancora fuori dalla Champions”.

L’addio di Conte alla Juventus può ridurre il gap con la dominatrice degli ultimi campionati?

“Certamente sì. Conte era il loro “cuore” e “cervello”, li martellava ogni secondo. Qualcosa perdono di sicuro, può essere un vantaggio”.

Eppure le prime tre dell’anno scorso hanno più disponibilità economica per rinforzarsi sul mercato. Su queste basi come farete a scalzarne una per tornare in Champions?

“Iturbe per la Roma è un grande acquisto. Ma noi non dovremo avere paura di nulla. Bisogna andare sempre in campo con più rabbia degli altri”.

La parola scudetto è vietata pronunciarla?

“Ora è presto, ma se andremo sempre in campo con la giusta rabbia faremo tre punti in ogni gara”.

 

 

 

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