La nuova Inter di Thohir riparte da tre giovani certezze

Questa volta i campioni sono tre e non due come in un famoso anime giapponese. L’Inter si appresta ad aprire un nuovo ciclo e il prossimo sembra poter essere l’anno buono, dopo tre stagioni passate tra inferno e purgatorio. Via gli eroi del Triplete, via i contratti ingombranti e dentro linfa nuova. Questo è il progetto di Thohir. Ovviamente si ripartirà da una base solida e di talento: le certezze per il futuro si chiamano Juan Jesus, Mateo Kovacic e Mauro Icardi.

Questi sono i tre diamanti grezzi che Mazzarri avrà il compito di far brillare. La loro importanza nell’economia del gioco interista si è già intravista durante questa stagione. Il brasiliano, fino al suo infortunio, è sempre sceso in campo, confermando le proprie indiscutibili qualità tecniche e caratteriali. Juan Jesus è un classe 91′, ma ha la grinta di un professionista già affermato e lo stesso tecnico toscano lo ha più volte additato come uno dei migliori giovani difensori in prospettiva.

Stesso discorso vale per Icardi. Con la Sampdoria il giocatore ha fatto faville, sfoggiando una personalità e un’abilità sotto porta non comune a tutti i suoi coetanei. Alla prima stagione in maglia nerazzurra, dopo un infortunio che lo ha relegato in panchina per buona parte del campionato, è diventato punto fermo dell’attacco di Mazzarri, mettendo a segno 9 reti.

Quanto a Kovacic, quello trascorso è stato un anno altalenante nell’impiego e nelle prestazioni, ma nell’ultima parte del torneo il giocatore sembra finalmente sbocciato, riuscendo a mostrare buona parte di quella classe che, nel gennaio 2013, fece innamorare gli osservatori nerazzurri. La prossima dovrà essere la stagione della sua definitiva consacrazione e il giovane croato dovrà dimostrare di poter diventare il campione che tutti si aspettano diventi.

Queste sono le tre vertebre principali sulle quali Thohir cercherà di costruire l’ossatura dell’Inter del futuro, un’Inter che, si spera, possa raggiungere i traguardi e ricalcare le orme dei tanti campioni andati via.

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