La metamorfosi di Kovacic: da costruttore di gioco a mezz’ala tuttofare

La metamorfosi è veramente avvenuta? Mazzarri è riuscito a trasformare il regista dai piedi vellutati in una mezz’ala tuttofare? Vedere Mateo Kovacic fare due recuperi come quelli di sabato al “Tardini” ha lasciato di stucco molti tifosi e addetti ai lavori. Eravamo abituati a vederlo danzare sul pallone, ma spesso Mazzarri lo aveva messo in discussione per la sua pigrizia nello svolgere la fase difensiva. Almeno per un pomeriggio, però, è sembrato l’opposto.

A Parma il centrocampista croato si è fatto notare più in fase di contenimento che nella costruzione del gioco. Al tecnico nerazzurro saranno brillati gli occhi quando lo ha visto correre per tutto il campo e anticipare in diagonale il diretto avversario. Dopo tanto martellare i risultati stanno cominciando ad arrivare e il giusto premio è stato lasciarlo sul terreno di gioco per tutti e novanta i minuti. A lasciare il campo a Guarin, infatti, è stato Hernanes, a testimonianza della soddisfazione del mister che, nonostante il risultato ancora in bilico, ha continuato a dare fiducia all’ex Dinamo Zagabria.

Tuttavia, le energie sprecate in fase difensiva hanno tolto lucidità al numero 10 nerazzurro, apparso meno preciso e illuminante quando si trattava di servire i compagni e ripartire. Sarebbe sbagliato, però, pretendere tutto e subito da una ragazzo di 19 anni, anche se la speranza di Mazzarri é che presto Kovacic possa abbinare in maniera equilibrata quantitá e qualitá.

Naturalmente, i tifosi si augurano che questo tipo di lavoro non finisca per snaturare il talento cristallino del croato: Mateo è nato per inventare calcio e vedere il suo estro limitato da troppi compiti tattici sarebbe davvero un peccato.

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