Cori anti Napoli, ecco il piano dell’Inter

L’Inter farà di tutto per evitare di giocare il derby senza i suoi tifosi. Lo annuncia questa mattina La Gazzetta dello Sport, riportando le motivazioni che la società nerazzurra cercherà di far valere nel ricorso alla Corte di giustizia federale. L’avvocato Angelo Capellini ha lavorato fino a tarda notte per prepararlo, con tutte le motivazioni che potranno servire a sbloccare la situazione.

La motivazione principale è il numero di abbonati presenti in curva Nord: coloro che hanno intonato corri razzisti in quel di Napoli (del settore citato) sono appena 12. Perché penalizzare ottomila persone per un numero così ridotto di colpevoli?

Altri due motivi hanno spinto l’Inter a fare ricorso: Tosel parla di recidiva sulla base di quando disposto dopo Torino-Inter, ma si tratta di una sanzione non ancora passata in giudicato, il che fa decadere l’ipotesi di recidiva e dovrebbe consentire di chiedere come minimo la sospensione della disposizione adottata ieri. Inoltre, secondo l’articolo 22 comma 1 la squalifica del campo scatta a partire dalla seconda giornata dalla pubblicazione del dispositivo. I legali nerazzurri chiederanno la parificazione fra squalifica del campo e chiusura di un settore, sulla base della ratio della norma, concepita per dare tempo alla società punita di organizzarsi per far fronte alla sanzione. E l’Inter ritiene che, per un derby già sold out , la chiusura di un settore cruciale comporti problemi organizzativi, di ordine pubblico e dunque di sicurezza (tanto più in presenza di iniziative parallele delle due tifoserie, anche quella milanista) inferiori a quelli di una squalifica.

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