Inter-Genoa: da Strama a Mazzarri, si comincia da qui

Stramaccioni MazzarriEra il primo aprile dell’anno scorso. Inter-Genoa segnava il debutto di Strama sulla panchina nerazzurra. Moratti, dopo la bruciante eliminazione col Marsiglia e la sconfitta in casa contro la Juventus, aveva infatti deciso di esonerare il ben piĆ¹ navigato Ranieri e di dare una chance al giovane mister, fresco vincitore della Next Generation Series con la Primavera nerazzurra.

Sotto un caldo sole primaverile, Stramaccioni era chiamato a sciogliere le gelide incertezze di tifosi e addetti ai lavori nei suoi confronti. La squadra era circondata da un alone di perplessitĆ . E dire che, guardando alla formazione, c’erano pochi motivi per essere titubanti: la squadra del Triplete non era ancora stata smantellata, in campo c’era gente del calibro di Julio Cesar, Lucio, Samuel, Stankovic (che a proposito, oggi, darĆ  l’addio ai tifosi), Milito. Nonostante ciĆ², dopo le nove sconfitte consecutive tra Campionato, Coppa Italia e Champions sotto Ranieri e con l’ottavo posto in campionato, c’era di che essere irritati.

Quell’Inter-Genoa rimarrĆ  nella testa di tutti gli interisti, non solo del debuttante Stramaccioni, visto che terminĆ² con ben nove gol segnati, di cui quattro su rigore e due espulsioni. Un 5-4 che non capitava dalla stagione 33′-34′ ricorda il sito ufficiale nerazzurro, quando l’Inter si chiamava ancora Ambrosiana. Proprio un esordio indimenticabile per la “Pazza Inter” di Strama, la cui avventura interista sarĆ  stata breve ma di sicuro non povera di emozioni. Da quella pazza vittoria cominciĆ² la rimonta, culminata col magro bottino del sesto posto in classifica e dei preliminari di Europa League.

Oggi sarĆ  tutta un’altra storia, va detto. Ci sarĆ  anche questa volta una sorta di esordio, quello (nerazzurro) in campionato di Mazzarri, che perĆ² di stagioni in Serie A alle spalle ne ha ben nove. E questo conta fino a un certo punto, visto che il tecnico toscano ci metterĆ  un po’ ad abituarsi al boato di San Siro, sempre emozionante per i nuovi arrivati sulla panchina interista.

C’ĆØ perĆ² oggi, un po’ come allora, intorno all’Inter tutta, una forte sfiducia: nei tanti pronostici di pre-campionato in pochissimi hanno considerato i nerazzurri, non dico come pretendente per lo scudetto ma nemmeno per la corsa al terzo posto. Il cammino ĆØ lungo, ci sono tanti giovani in rosa e la squadra, come ripetuto da Mazzarri in conferenza stampa, non puĆ² ancora porsi un obiettivo troppo alto. C’ĆØ perĆ² la motivazione da parte dei ragazzi, specie dei giovani, di emergere e, se il tecnico troverĆ  la quadratura del cerchio di una rosa con qualche incognita, ci sono molti motivi per riuscire.

Oggi sarĆ  un altro Inter-Genoa, senza piĆ¹ eroi del Triplete, senza Europa, quasi senza neanche Moratti in sella all’Inter, con Palacio dall’altra parte della staccionata, con il vero esordiente (mister Liverani) sul lato opposto. Ma sarĆ  sempre un inizio, speriamo da ricordare. “Si ricomincia da zero“, ha detto WM, questa volta sul serio, e si ricomincia dal Genoa.

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