Strama: “Voglio un’Inter grintosa ed equilibrata. Guarin stringerà i denti, Sneijder…”

Domani, alle ore 21, l’Inter affronterà il Parma allo stadio “Ennio Tardini” nella gara valida per la 14^giornata del campionato di Serie A.

In diretta dalla sala stampa del centro sportivo “Angelo Moratti”, vi proponiamo le dichiarazioni rilasciate da mister Stramaccioni nella consueta conferenza della vigilia.

Quali sono le insidie della sfida del “Tardini”?

“Che il campo di Parma sia difficile per noi, l’ho appreso l’anno scorso quando è arrivata la mia prima sconfitta in Serie A. Donadoni sta facendo un grandissimo lavoro e anche se quest’anno ha cambiato qualche giocatore importante, è riuscito a mantenere l’identità della sua squadra. E’ una trasferta difficile, ma noi, dopo le ultime due partite, abbiamo bisogno di ritrovare i nostri punti di forza”.

Cosa cambia nella gestione di Sneijder dopo le dichiarazioni di Branca?

“Parlo quotidianamente con Wes, sono perfettamente al corrente della situazione ma il discorso è più semplice di quello che si possa pensare. L’Inter quest’estate ha deciso di avere delle linee guida molto chiare e all’interno di questa idea del club, che va rispettata e condivisa, c’è da capire la posizione del giocatore. Io ho una stima incredibile di Sneijder, quindi non c’è niente di personale. Come allenatore, però, devo fare le mie valutazioni e decidere per quello che vedo sul campo. Per ora ho deciso di non utilizzarlo, ma la speranza è che ci si possa sedere al più presto a un tavolo per risolvere la situazione. Dal mio punto di vista comunque non c’è niente di strano. Andremo a Parma con i giocatori che stanno meglio”.

Avete resettato le sensazioni negative di domenica scorsa?

“Assolutamente sì, siamo concentrati sulla partita di domani, senza nessun tipo di condizionamento. Sicuramente, nelle ultime partite, non siamo stati fortunatissimi con gli episodi ma adesso pensiamo solo a giocare. Vogliamo far parlare il campo”.

Sei contento di poter essere in panchina a Parma?

“Permettetemi di ringraziare gli avvocati Capellini e Raffaelli, perchè oltre a essere due bravissimi professionisti, sono due persone che hanno caratterizzato i miei momenti chiave all’Inter. Nello studio di Raffaelli è avvenuto il colloquio che mi ha permesso di diventare allenatore della prima squadra, mentre in presenze di Capellini ho firmato il contratto triennale che ha cambiato la mia vita. Li ringrazio soprattutto per questo. Per quanto riguarda l’episodio di domenica scorsa, meritavo di essere allontanato dal campo per aver manifestato platealmente il mio dissenso, ma non ho fatto nulla per meritarmi la squalifica quindi penso sia stato giusto accogliere il ricorso della società”.

Come sta Guarin? Stai pensando a un’Inter più prudente, con un centrocampista in più e un attaccante in meno?

“So che la mia Inter nelle ultime due partite ha concesso un po’ troppo. Non mi piace piangere, ma le assenze di Bergamo in difesa e l’emergenza che ha colpito il centrocampo, hanno avuto un peso importante. Qualsiasi squadra di Serie A andrebbe in difficoltà con quattro-cinque giocatori indisponibili nello stesso reparto. Ovviamente, vista la situazione, il recupero di Guarin diventa fondamentale. Detto questo, se vogliamo fare risultato contro il Parma non dobbiamo concedere quello che abbiamo concesso nelle ultime due gare”.

Il tridente ha pesato sui problemi di equilibrio?

“L’Inter è una squadra che vuole provare a vincere tutte le partite, quindi scegliamo sempre un assetto il più offensivo possibile, compatibilmente con i discorsi legati all’equilibrio. Contro Atalanta e Cagliari non siamo riusciti a mettere in campo le caratteristiche che ci avevano permesso di arrivare in alto in classifica. Purtroppo l’emergenza a centrocampo mi ha impedito di cambiare i connotati della nostra mediana e sarebbe troppo riduttivo far ricadere tutte le colpe sul tridente. E’ sempre una questione collettiva. Contro la Juventus, che è la squadra migliore d’Italia, siamo riusciti a mantenere un equilibrio anche con tre attaccanti in campo. La perdita dell’equilibrio non dipende solo dalla presenza del tridente”.

Dopo gli errori delle ultime partite continui a pensare che non ci sia bisogno della tecnologia in campo?

“Sì, non ha senso cambiare idea quando le cose vanno male. Continuo a pensare che il calcio debba essere giudicato dall’occhio umano”.

La serenità è la chiave per preparare al meglio la trasferta di domani?

“Più che un’Inter serena vorrei un’Inter affamata. Ovviamente serve serenità nella preparazione, ma in campo voglio vedere voglia e grinta. Sereni prima e dopo la partita, ma non durante”.

Cosa hai detto a Cassano dopo che ti ha placcato domenica scorsa?

“Onestamente non avevo visto che era stato lui a fermarmi. Speravo che questo gesto di incredibile umanità potesse portare alla riduzione della squalifica (sorride, ndr). Al di là degli scherzi, per noi è una perdita importante. Ha ragione Leonardi quando dice che sarebbe stato più utile per noi avere Cassano in campo, perchè io posso incidere anche da fuori mentre lui è una perdita pesantissima per il nostro gioco. Rispettiamo comunque la sentenza”.

Come risolverai l’emergenza a centrocampo?

“Ho un’idea in testa, ma non ve la dico. Penso comunque che non sia il caso di esporre la nostra squadra a rischi estremi. Abbiamo lavorato su un’alternativa, ma se dovesse mancare anche Guarin sarebbe dura. Combi, però, mi ha dato segnali positivi e penso che Fredy farà di tutto per esserci”.

Come mai ultimamente gli allenatori vengono espulsi così di frequente?

“Per me è stata la prima in assoluto. Ho avuto una reazione sincera e spontanea. Ci tengo a sottolineare, però, che non ho offeso nessuno. Ripeto, hanno fatto bene ad allontanarmi perchè ho contestato paltealmente una decisione, ma penso sia altrettanto giusto che io possa sedermi in panchina domani”.

Dopo la vittoria con la Juventus, l’Inter si è concessa qualche rischio in più a livello tattico?

“Più che altro mi è mancata una tipologia di risorsa per poter cambiare il tema. In ogni caso non abbiamo assistito a un tracollo. Dobbiamo solo trovare una soluzione a questo momento di difficoltà”.

Come speri finisca Milan-Juve?

“In questo momento dobbiamo pensare solo a noi stessi. Domenica scorsa potevamo approfittare di alcuni risultati favorevoli, ma non l’abbiamo fatto. Quindi è bene che l’Inter pensi alla sua partita, perchè se non vinciamo noi…”

Ti aspettavi qualcosa di più da Pereira?

“Non ricordo giocatori che, arrivando da altre dimensioni, abbiano fatto subito benissimo. E’ un investimento importante per noi. E’ il miglior prospetto in circolazione per quanto riguarda il ruolo di esterno sinistro, una posizione in cui è sempre difficile trovare interpreti di livello. Lui e Nagatomo rappresentano il futuro dell’Inter. Aspetterei a giudicarlo. Io sono soddisfatto e lo riprenderei anche oggi”.

Come valuti il rendimento di Nagatomo nelle ultime partite?

“Ho deciso di non portarlo a Kazan perchè è uno dei giocatori che ha volato di più con la nazionale. Da quando io sono arrivato all’Inter, Yuto è uno di quelli che è migliorato di più. E ha ancora margini di miglioramento, soprattutto per quanto riguarda il suo piede sinistro. Ha imparato persino il barese (sorride, ndr) quindi è un uomo migliore sotto tutti i punti di vista. E’ umile, si impegna sempre e sono contento di averlo nella mia squadra”.

Qualcuno diceva che contro il Cagliari si è vista un’Inter troppo lunga…

“E’ normale che con il tridente la squadra tenda ad allungarsi e ogni palla persa si paghi di più. Sono cose su cui devo lavorare io, dobbiamo essere offensivi mantenendo comunque equilibrio”.

Ti piacerebbe vedere un’Inter provinciale a Parma?

“Se con provinciale intendi attenzione e rispetto per l’avversario, è un qualcosa che non ci è mai mancato. Dobbiamo solo preoccuparci di non concedere quello che abbiamo concesso nelle ultime partite”.

Come hai vissuto la rabbia di Moratti?

“Penso che, in questo momento, la cosa più bella sia l’unità dell’Inter. Nelle parole del presidente c’è il pensiero di allenatore, dei tifosi e dei giocatori”.

Quella di domenica è stata la prima cassanata di Antonio Cassano?

“No, mi fido di lui. E’ stata una protesta veemente ma mi hanno assicurato che non è andato oltre. Rispettiamo la decisione del giudice sportivo ma non si è trattato di una cassanata. Verrà a Parma con la squadra, da squalificato. E questo fa capire tante cose…”.

Con due vittorie contro Atalanta e Cagliari l’Inter sarebbe in vetta. Quanto ti dispiace essere ancora a -4 dalla vetta?

“I ‘se’ e i ‘ma’ non devono condizionare un allenatore. Al di là dei punti lasciati per strada, noi abbiamo fatto meno bene che in altre occasioni. Quindi il mio rammarico non è per la classifica. Sappiamo che c’è qualcosa che non è andato per il verso giusto. Il mio obiettivo dev’essere migliorare questi aspetti”.

Il calcio italiano ha imboccato una nuova strada, con più giovani sia in panchina che in campo. E’ questa la ricetta per uscire dalla crisi?

“Non so se sia la ricetta giusta, ma è la ricetta dell’Inter, che sta puntando da tempo sul suo settore giovanile. Provare a valorizzare i nostri ragazzi è una delle cose che mi ha chiesto il presidente quando ho firmato il contratto”.

Come sta la squadra dopo il viaggio in Russia?

“Ci aiuta il fatto di giocare lunedì e di avere un giorno in più per recuperare. Sono riuscito a dare un turno di riposo a molti giocatori. Spero quindi che ci siano le condizioni per fare bene domani”.

Qual è il punto di forza del Parma?

“Nella gestione di Donadoni il loro punto di forza è sicuramente la solidità. Con Biabiany poi sono sempre pericolosi in avanti, senza dimenticare Amauri, che è un uomo d’area di grande esperienza. Se poi dovessero recuperare anche Valdes, che è il loro playmaker…”.

Alessandro Suardelli

(Twitter: @AleSuardelli)

 

 

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