La fascia destra è un rebus: l’Inter studia le possibili soluzioni

Nella vecchia concezione del calcio, il terzino destro era il ruolo ricoperto da un difensore non molto dotato tecnicamente, il quale indossava la maglia numero 2 e aveva il compito di marcare in maniera asfissiante l’attaccante sinistro avversario e impedirgli qualsiasi tipo di giocata, con le buone o, non di rado, con le cattive.

Con il passare dei decenni il calcio si è evoluto, i numeri di maglia non sono più dall’1 all’11 per i titolari e l’interpretazione moderna del “gioco più bello del mondo” richiede che anche il terzino destro, il numero 2 di una volta, debba possedere una buonissima tecnica individuale e accompagnare in maniera pressoché costante l’azione offensiva, spesso sostituendosi in fase di cross all’esterno di centrocampo (per i nostalgici la vecchia ala destra).

Basti pensare alle squadre più forti d’Europa degli ultimi anni per capire la tipologia di esterno destro difensivo attuale: Cafù nel Milan di Ancelotti, Dani Alves nel Barcellona delle meraviglie, senza dimenticare Maicon nell’Inter del Triplete.

Toccando il tasto del terzino destro iniziano le “pene” dei tifosi interisti: la partenza di Maicon avvenuta in estate, ma annunciata da tempo, ha lasciato un vuoto importantissimo che lo staff dirigenziale nerazzurro sperava di poter colmare con l’acquisto di Pereira (e il conseguente dirottamento di Nagatomo a destra) e con il rilancio di Jonathan, reduce da un buon finale della scorsa stagione in prestito al Parma, sapendo di poter far affidamento, in casi di emergenza o nei big match, su capitan Zanetti.

Purtroppo Alvaro Pereira non si è ancora totalmente inserito nei meccanismi di gioco di Stramaccioni, dimostrando di avere grande corsa e generosità, ma risultando spesso impreciso palla al piede e Jonathan ha finora fallito ogni occasione che gli si è presentata: poco presente in fase offensiva, impacciato quando si tratta di difendere (saltato troppo facilmente nell’azione del gol dell’1-0 di giovedì in Russia, per fare un esempio), il brasiliano non si è ancora dimostrato all’altezza della casacca nerazzurra.

Per continuare a competere in Italia e in Europa, l’Inter necessità quindi di un innesto affidabile e di qualità in questo ruolo; non è un caso che di recente sia ripartita la solita “filastrocca” di possibili candidati al ruolo che fino a qualche mese fa fu di Maicon: il nome più suggestivo, sia per tecnica che per la giovane età, che ben si sposa con il “progetto Inter”, è quello di Sebastian Jung, terzino destro classe 1990 dell’Eintracht Francoforte e dell’Under 21 tedesca.

La soluzione “a breve termine”, invece, è rappresentata dal terzino francese Debuchy, attualmente in forza al Lille, titolare del ruolo anche nella nazionale francese di Deschamps: 27 anni, 177 centimetri per 74 chili e dotato di ottima tecnica (nasce come centrocampista per poi arretrare in difesa), l’esterno del Lille garantirebbe qualità e affidabilità fin da subito, grazie alla sua esperienza internazionale maturata con il Lille (227 presenze in Ligue 1) e con la nazionale transalpina (13 apparizioni e 1 gol).

Il costo dell’operazione si dovrebbe aggirare intorno agli 8 milioni di euro, cifra non insormontabile per un giocatore del livello del francese; la volontà della dirigenza nerazzurra potrebbe essere quella di definire l’affare per gennaio in modo da inserire un ulteriore tassello di qualità alla rosa di Stramaccioni.

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