Lo strano caso del dottor Ricky e di mister Alvarez

Il libro “Lo strano caso del dottor Jekyll e di mister Hyde” è il romanzo più famoso di Robert L. Stevenson e narra la vicenda di un personaggio che, in diversi periodi, si trasforma da dottore a uomo malvagio e viceversa.

Prendendo spunto da quest’opera di Stevenson, possiamo analizzare lo “strano caso” di Ricky Alvarez, centrocampista offensivo dell’Inter, arrivato in Italia nell’estate 2011 accolto da tanto clamore e aspettative e finito ai margini della rosa nerazzurra in questo primo scorcio di stagione.

L’entusiasmo del popolo nerazzurro al momento dello sbarco del giovane argentino a Milano fu giustificato dalla spesa per acquistare il giocatore (5,5 milioni di euro più 4 di bonus) e dall’abilità con cui i dirigenti nerazzurri riuscirono a strappare uno dei talenti più acclamati del panorama mondiale alla concorrenza di squadre come Arsenal e Tottenham.

Dopo un inizio non certo leggendario, complice anche il fisiologico ambientamento a un calcio, quello italiano, più fisico e tattico rispetto a quello argentino, le prestazioni di Ricky Maravilla migliorano col passare del tempo, avendo però come costanza i continui alti e bassi sia da una partita all’altra, sia all’interno degli stessi 90 minuti.

Il 4-4-2 di Ranieri non sembra esaltare del tutto le qualità dell’ex trequartista del Velez, relegato spesso sulla fascia (prevalentemente destra); la svolta arriva con Stramaccioni in panchina: il tecnico romano, nel tentativo di ridare equilibrio a una squadra in grande difficoltà, opta per un 4-3-2-1 in cui Alvarez trova la giusta dimensione nel ruolo di trequartista accanto a Sneijder, alle spalle della prima punta.

Complici le prestazioni deludenti di Zarate e Forlan, la stagione di Alvarez si conclude in crescendo, lasciando i tifosi nerazzurri fiduciosi di poter ammirare, la stagione successiva, la consacrazione del talento nativo di Buenos Aires.

Invece, complice un infortunio al ginocchio, la seconda estate italiana dell’argentino comincia con grandi difficoltà, essendo costretto a saltare la preparazione e vedendosi scavalcare nelle gerarchie di Strama sia dai nuovi arrivati Cassano e Palacio, sia da Coutinho, di ritorno dal brillantissimo periodo in prestito a Barcellona con l’Espanyol.

I pochi spezzoni di partita fin qui disputati hanno evidenziato l’incostanza di questo giovane giocatore (buonissimo impatto nella trasferta con il Torino, pessimo a Bergamo con l’Atalanta); le prove d’appello in una squadra come l’Inter non sono certo infinite e, complice il mancato inserimento nella lista Uefa, Ricky non avrà modo di disputare le ultime due gare del girone di Europa League contro Rubin Kazan e Neftçi.

Un vero peccato perché queste due gare, a qualificazione ottenuta, avrebbero permesso al ragazzo di ritrovare confidenza e di accumulare minuti utili a ridargli fiducia nei propri mezzi, visto che in campionato il minutaggio, già scarso finora, si ridurrà ulteriormente con i recuperi di Sneijder e Coutinho.

Il popolo interista si interroga su quale possa essere il destino di Ricardo Gabriel Alvarez, se riuscirà a consacrarsi sulla sponda nerazzurra di Milano o dovrà cercare gloria altrove; la speranza è quella di riuscire a valorizzare il talento di Ricky, sperando di avere sempre a che fare con il dottor Jekyll e non con mister Hyde.

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