Sprint Cagliari: con Pulga e Lopez gli isolani hanno cambiato marcia

Se il buongiorno si vede dal mattino, la stagione 2012/2013 del Cagliari, prossima avversaria dell’Inter in campionato, sarebbe dovuta essere una delle più difficili della storia recente della squadra sarda; invece, complice una serie di fattori, in primis il cambio d’allenatore, i rossoblu hanno iniziato a inanellare una serie di ottimi risultati che li hanno rilanciati in classifica, dopo un avvio disastroso che vedeva il Cagliari all’ultimo posto dopo 6 giornate.

La formazione isolana è reduce da 13 punti conquistati nelle ultime 6 partite sotto la guida del duo Ivo Pulga-Diego Lopez, quest’ultimo storico capitano del Cagliari nel periodo fine anni ’90-inizio nuovo millennio.

A differenza della prima parte della stagione, vissuta sotto la guida tecnica dell’ex allenatore del Cesena Ficcadenti, il Cagliari visto all’opera nell’ultimo mese e mezzo è senza dubbio una squadra più quadrata in difesa, più cinica sotto porta e soprattutto con più mordente durante tutti i 90 minuti di gioco.

Pulga e Lopez sono soliti schierare i rossoblu di Sardegna secondo un 4-3-1-2 che, all’occorrenza, può tramutarsi in un 4-3-3, sfruttando l’abilità nell’uno contro uno di Cossu e Sau, veri e propri beniamini della tifoseria in quanto nativi dell’isola.

Il punto di forza del Cagliari sta senza dubbio nell’affiatamento delle rosa, dovuto al fatto che molti dei suoi titolari siano compagni di squadra da diversi anni; analizzando i singoli, non vi è un giocatore che superi per distacco gli altri in quanto a tecnica o a classe cristallina, ma vi sono tanti elementi di buonissima qualità: Astori, vicinissimo allo Spartak Mosca in estate, capitan Conti, Nainggolan, Pinilla (ex Inter) e Cossu, solo per citarne alcuni, sono giocatori che conoscono bene la Serie A e che hanno già calcato i campi più importanti d’Italia.

I sardi, però, presentano anche diversi punti deboli: Agazzi è un buon portiere, da 2 anni a questa parte gioca con continuità, ma sovente pecca un po’ d’ ingenuità; la difesa ha il suo anello debole nel terzino sinistro, ruolo ricoperto dal brasiliano Avelar, chiamato domenica a un compito difficilissimo come quello di contenere un Palacio in forma smagliante; infine, in attacco non esiste una reale alternativa a Pinilla nel ruolo di prima punta: Nenè, Ibarbo e Thiago Ribeiro vanno molto a sprazzi e nessuno di loro sembra essere realmente pronto per un campionato difficile come la Serie A.

L’Inter non dovrà sottovalutare la squadra isolana, guidata da due ex bandiere come Pulga e Lopez, ma potrà far valere il maggior tasso tecnico dei suoi uomini, in particolare del tridente, per mettere in seria difficoltà una squadra che ha ritrovato se stessa dopo un inizio difficile.

Impostazioni privacy