Bunker in trasferta, in affanno a San Siro. La nuova difesa riparte dalla certezza Ranocchia

La brutta sconfitta interna contro la Roma, ha sottolineato ancora una volta i limiti della fase difensiva nerazzurra. Infatti, se in trasferta finora nelle gare ufficiali l’Inter non ha incassato alcun gol, tra le mura amiche Zanetti e compagni hanno invece subito ben 7 gol in 3 partite, senza riuscire mai a fare bottino pieno. Già in Europa League contro Hajduk e Vaslui, la compagine di Stramaccioni era apparsa perforabile e, contro i giallorossi, la musica non è cambiata.

Il trio d’attacco formato da Totti, Osvaldo e Destro, ha messo più volte in difficoltà il pacchetto arretrato poco protetto dal centrocampo, soprattutto dopo l’uscita dal campo di un ottimo Alvaro Pereira. Zanetti, nonostante l’impegno, a trentanove anni, non sembra più in grado di garantire un certo rendimento da terzino destro, mentre Silvestre, in alcune circostanze, è apparso distratto, come in occasione del gol di Osvaldo. Sufficiente la prova di Nagatomo, che ha vinto il duello con Destro.

L’unico a dare certe garanzie, è un rinato Andrea Ranocchia. Il ventiquattrenne ex Bari e Genoa sta acquistando sempre più sicurezza, a differenza di quanto accadeva nella passata stagione. Non perde mai un duello aereo, in anticipo è sempre puntuale ed esce con eleganza dalla difesa palla al piede. In una difesa ancora da definire, l’unica certezza rimane lui.

Infatti, anche un leader come Samuel, è apparso in ritardo di condizione e piuttosto appesantito nelle apparizioni di questo prima stralcio di stagione. Dopo la sosta per le nazionali, Stramaccioni potrà finalmente contare anche su Cristian Chivu che, a questo punto, potrebbe avere delle grosse chance di guadagnarsi una maglia da titolare al fianco di Ranocchia, l’unico intoccabile.

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