Ecco le prime certezze, in un mix di gioventù ed esperienza

 

L’amichevole giocata domenica contro gli sloveni del Koper ha chiuso la prima parte del precampionato nerazzurro. La squadra, rientrata a Milano, godrà ancora di 24 ore di riposo prima di riprendere gli allenamenti alla Pinetina in vista del “Trofeo Tim”, che vedrà gli uomini di Stramaccioni impegnati contro Milan e Juventus allo stadio “San Nicola” di Bari.

A poco più di due settimane dall’esordio in una competizione ufficiale (in programma giovedì 2 agosto con l’andata dei preliminari di Europa League, ndr) si può già tracciare un primo bilancio del lavoro svolto da Zanetti e compagni nel ritiro di Pinzolo.

Al di là delle buone risposte offerte dal collettivo nelle prime tre uscite, è impossibile non sottolineare gli ottimi segnali lanciati da alcuni singoli:

Philippe Coutinho – Il giovane trequartista brasiliano sembra essersi finalmente scrollato di dosso quel timore reverenziale che gli impediva di mostrare tutto il suo talento. I sei mesi trascorsi all’Espanyol gli hanno permesso di maturare tecnicamente, fisicamente e, soprattutto, psicologicamente. Stramaccioni ha fatto capire di voler puntare forte su di lui, tanto da aver posto un veto sulla sua cessione. Il folletto verdeoro finora non ha deluso le attese e sarà uno dei punti fermi del 4-2-3-1 varato dal tecnico romano.

Ibrahima Mbaye – Tra i “canterani” convocati per il ritiro, il difensore senegalese è senza dubbio quello che si è messo maggiormente in mostra. Nonostante la giovanissima età (non ha ancora compiuto 18 anni, ndr), Ibra si comporta già da veterano, garantendo una duttilità sconosciuta ai suoi coetanei: nato come difensore centrale, ha confermato in queste amichevoli di essere ormai un ottimo terzino, capace di abbinare le due fasi e di disimpegnarsi egregiamente su entrambe le fasce. Non è da escludere che, nella nuova Inter di Stramaccioni, possa esserci un posto anche per lui.

Fredy Guarin – Smaltiti definitivamente i problemi muscolari che hanno condizionato i primi mesi della sua avventura interista, Fredy è pronto per diventare il nuovo leader della mediana nerazzurra. In attesa di altri rinforzi di livello, Stramaccioni gli ha consegnato le chiavi del centrocampo: la sua forza fisica e le sue qualità tecniche saranno fondamentali per garantire contemporaneamente fluidità alla manovra e protezione al reparto difensivo.

Javier Zanetti – Alla sua diciottesima stagione con la maglia dell’Inter, il capitano ha impiegato poco più di due allenamenti per ritrovare la migliore condizione. Pur avendo quasi raggiunto le 39 primavere, corre ancora come un ragazzino e, stando ai test ateltici di inizio ritiro, risulta addirittura tra i nerazzurrri più in forma. Sembrava che il nuovo corso dovesse trasformarlo in un semplice punto di riferimento per i giovani del gruppo, ma il suo fisico inossidabile potrebbe regalargli l’ennesima annata da protagonista.

Diego Milito – La sua stagione è cominciata così come si era conclusa quella precedente: a suon di gol. Il Principe, nelle prime tre uscite, ha già messo a segno la bellezza di cinque reti, confermandosi il perfetto terminale d’attacco per gli schemi di Stramaccioni. Sarà lui la punta di diamante di un reparto offensivo che farà dell’imprevedibilità la sua arma principale.

Walter Samuel – Se Diego Milito è il punto fermo dell’attacco, Walter Samuel sarà la colonna portante della nuova difesa nerazzurra. In un clima di smobilitazione generale, Wally è la certezza da cui ripartire: toccherà a lui favorire l’inserimento di Silvestre e aiutare Ranocchia a smaltire le tossine di una stagione da incubo. Gli avversari affrontati finora non costituiscono un test probante, ma i presupposti per fare bene ci sono tutti.

 

Alessandro Suardelli

 

 

 

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