Sacrifici per il futuro

Il calciomercato entra nel vivo e anche l’Inter sembra essersi finalmente smossa dall’immobilismo in cui si temeva potesse rimanere intrappolata per tutti i mesi caldi. Gli innesti prematuri di Handanovic, Silvestre e Palacio sistemano tre reparti sgangherati con calciatori già testati nella massima serie e indubbiamente pronti per il salto di categoria. Sempre che approdare all’Inter in questo momento rappresenti davvero un salto di categoria.

Lascia qualche dubbio la gestione dei “vecchi”: giuste le rescissioni dei contratti col fantasma Forlan e col catastrofico Lucio visto l’ultimo anno, probabilmente spedito come cavallo (sì, cavallo) di Troia nelle file nemiche, enigmatico il rinnovo di Chivu, incompetente la regia della telenovela Julio Cesar. Rimane in sospeso la situazione di Stankovic, che dovrebbe comunque rimanere, nel reparto che più necessita di un corposo make-up.

I riscatti di Guarin e Poli – certo il primo, probabile il secondo – e il sempre più vociferato acquisto del brasiliano Paulinho danno a un reparto che vanta già la presenza di Obi il dinamismo necessario per i lati di un centrocampo a tre. Ma non basta. Stramaccioni è intenzionato a impostare un gioco d’attacco, basato sul possesso palla. Tutto questo non può prescindere dalla presenza di un regista dai piedi buoni, limite ormai più che decennale della rosa nerazzurra. Il giocatore perfetto per quel ruolo c’è ed è sul mercato.

Non parliamo di Lucas, al centro di una trattativa impossibile e non necessariamente esistente che sta gettando solo fumo negli occhi già fin troppo tristi dei tifosi nerazzurri. Parliamo di Nuri Sahin, centrocampista classe ’88 del Real Madrid (supermercato in passato assai gradito dalla dirigenza interista), frenato nell’ultima stagione da infortuni e concorrenza spietata, ma dal talento indubbio. L’arrivo più che probabile di Modric alle Merengues limiterebbe ulteriormente l’impiego del turco, che potrebbe essere ceduto per una cifra che si aggira intorno ai dieci milioni di euro con cui l’anno scorso Mourinho l’ha strappato al Borussia Dortmund.

Troppi per le casse nerazzurre, già sollecitate da questa prima fase di mercato. Non se si provvedesse a qualche cessione eccellente o addirittura a più di una. I principali indiziati sono Sneijder, Maicon e Pazzini. La rinuncia all’olandese, per cui il solito Anzhi è disposto a fare follie, potrebbe essere una mossa tutt’altro che azzardata, poiché libererebbe spazi: in campo per la giovane coppia Coutinho-Alvarez e a bilancio per l’acquisto del suddetto Sahin.

Un eventuale lieto fine della telenovela Julio Cesar (col conseguente risparmio di ingaggio) e le cessioni degli scontenti Maicon e Pazzini regalerebbero ulteriori fondi per l’acquisto di validi sostituti di questi ultimi, magari dando seguito alle insistenti voci sui “caldissimi” Debuchy e Destro.

Niente più primedonne, un undici titolare ristrutturato sotto la guida degli unici veterani più che sufficienti della scorsa stagione (Samuel, Zanetti e Milito), alternative giovani e determinate, un monte ingaggi drasticamente ridotto. Ma soprattutto un futuro in cui tornare a sperare. Si può fare di meglio?

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