Samuele Longo, un patrimonio da non sacrificare

La tournèe indonesiana è stata un vero e proprio toccasana per l’ambiente nerazzurro: grandi ricavi economici, affetto stellare da parte dei sostenitori asiatici e importanti segnali sul piano tecnico-tattico. Nelle due amichevoli giocate al “Bung Karno Stadium” di Gelora erano diversi i giocatori sotto esame: prova brillantemente superata per i 2 cavalli di ritorno, Coutinho e Jonathan, e per il giovane attaccante della Primavera Samuele Longo.

Classe 1992, il centravanti veneto ha vissuto un finale di stagione da sogno: esordio in serie A nell’ultima partita di campionato contro la Lazio e tournèe che ha confermato la sua costante crescita. Nonostante il suo fisico importante (186 cm), Samu si è adattato benissimo al ruolo di attaccante esterno nel 4-2-3-1 di mister Stramaccioni. Grande movimento su tutto il fronte d’attacco, tagli continui e ottimo fiuto del gol in area di rigore; in sintesi un perfetto attaccante moderno.

La conferma del suo talento rischia di complicare, e non poco, le strategie di mercato dell’Inter. Il numero uno del Genoa, Enrico Preziosi, avrebbe fatto il nome di Longo nella trattativa che dovrebbe riportare in nerazzurro Mattia Destro. I rossoblu detengono già metà del cartellino del giocatore e vorrebbero approfittarne per portarlo definitivamente sotto la Lanterna. Moratti, però, vuole evitare di lasciarselo sfuggire completamente per poi rincorrerlo una volta esploso, così com’è accaduto proprio con Destro.

L’unica certezza è che Longo ha bisogno di farsi le ossa, giocando con continuità, e sembra difficile che questo possa accadere in nerazzurro, sia per l’enorme concorrenza sia per le pressioni che dovrebbe sopportare affrontando un pubblico esigente come quello del Meazza.

Per questo toccherà a Branca e Ausilio trovare la formula giusta per consentire al ragazzo di continuare serenamente la sua crescita e, allo stesso tempo, tutelare la società dal rischio di perdere un patrimonio così importante.

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