Cagliari, solidità difensiva ritrovata e un Pinilla in più

Reduce da due vittorie interne consecutive e da una sconfitta immeritata a Roma contro la Lazio, il Cagliari si presenta all’esame Inter con molte più certezze rispetto alla squadra che un mese fa venne umiliata a Napoli.

Il 3-6 del San Paolo costò la panchina a Davide Ballardini e diede vita all’ennesimo “Cellino move”: pratica che consiste nel richiamare, per mere ragioni di tirchieria, un allenatore (in questo caso è toccato a Ficcadenti) prematuramente esonerato qualche mese prima.

Col tecnico fermano al timone i rossoblu hanno ritrovato quella solidità difensiva che aveva contraddistinto l’inizio di stagione dei sardi, con soli 5 gol subiti nelle prime 7 giornate di campionato, che sommati alla rete incassata da Diakitè due settimane fa all’Olimpico, determina una media di 0.6 gol subiti a partita; a fronte degli 1.5 subiti nella gestione Ballardini.

Il pacchetto arretrato è composto, ormai da tre anni, dal collaudato quartetto Pisano, Canini, Agostini e dal leader difensivo Davide Astori, più volte accostato all’Inter e nel giro della nazionale.

A centrocampo, con capitan Conti a scandire i ritmi della manovra e Radja Nainggolan a mordere le caviglie avversarie, sta trovando spazio e continuità di prestazioni Ekdal; lo svedese ex Juve sta degnamente sostituendo Biondini, ceduto nella sessione invernale di mercato al Genoa.

La fantasia, il genio, l’imprevedibilità sono assicurati da Andrea Cossu, che da diverse stagioni garantisce standard di rendimento altissimi, che gli sono valsi qualche convocazione in nazionale e per due anni la palma di miglior assistman del campionato.

Il reparto offensivo, la cui sterilità costò il licenziamento di Ficcadenti a inizio stagione, è stato puntellato a gennaio con l’acquisto di Mauricio Pinilla. L’impatto dell’ex rosanero è stato fin da subito devastante: i gol dell’attaccante di cristallo, che anche a Cagliari non si è fatto mancare l’ennesimo infortunio di una carriera maledetta, sono 6 in 8 partite disputate.

Ed è proprio Pinilla la principale differenza con la gara d’andata che vide l’Inter prevalere 2-1 con reti di Thiago Motta, Coutinho e gol della bandiera di Larrivey; il cileno è l’arma in più, il finalizzatore che è tremendamente mancato ai rossoblù nell’anno solare 2011, che si aprì con la cessione di Matri alla Juventus.

Una buona squadra questo Cagliari, con individualità importanti in ogni reparto e diversi giocatori che hanno dimostrato negli anni di valere la categoria; probabilmente, al netto dell’isteria del suo vulcanico presidente, la compagine rossoblu avrebbe potuto fare un campionato di ben altro spessore, simile, ad esempio, a quello del Catania.

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